ROMA – Baci, abbracci, selfie, foto di gruppo, i corridoi della Pisana pieni come accade solo nel primo giorno di scuola e popolati anche da pezzi della politica nazionale (come il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, il deputato e senatore di Fdi, Luciano Ciocchetti e Andrea De Priamo, oltre ad Arianna Meloni, punto di riferimento del “mondo tricolore”). Un clima di festa ma che nasconde diverse fibrillazioni sia nel centrodestra che nel centrosinistra, quello che si è vissuto nella prima seduta della dodicesima legislatura del Consiglio regionale del Lazio.
Alcune sono emerse palesemente durante le votazioni per l’elezione dell’ufficio di presidenza. Non quella relativa al presidente Antonello Aurigemma, che alla seconda chiamata ha preso ben più dei 31 voti che gli sarebbero bastati: alla fine sono stati 36, grazie anche all’apporto del centrosinistra, in particolare di Azione-Italia Viva (2 consiglieri) e del PD.
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Ma già quando si è arrivati a scegliere i vicepresidenti i conti non sono tornati nella maggioranza. Pino Cangemi è rimasto un voto sotto il “quorum” dei 31 consiglieri della maggioranza. Il leghista avrebbe puntato a ben altro ruolo (la presidenza o un assessorato) e non lo ha nascosto su Facebook: “Forse avevo altre aspettative visto lo straordinario risultato elettorale- ha scritto il vicepresidente vicario- Primo degli eletti nel Lazio con oltre 15mila preferenze… (anche rispetto agli eletti nella Regione Lombardia)- ha scritto il leghista neo vicepresidente vicario- Ma in politica ci sta anche questo… Ora però andiamo avanti e pensiamo al governo della nostra regione cosi come promesso in campagna elettorale e come dice Cristiano Leon, mio figlio ‘un round alla volta’”.
La Lega, come pure Forza Italia, ha avuto solo due posti in Giunta, perché Fratelli d’Italia non ha voluto mollare la presidenza dell’aula oltre ai 6 assessorati. E lo stesso schema, nel senso di ripartizione dei pesi tra alleati, pare destinato a ripetersi sulle commissioni. Con FdI che chiederebbe per sé 7 presidenze e le altre 4 “di maggioranza” a Lega, FI, Udc e Lista Rocca. Le altre 2 (Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e Trasparenza) spettano alle opposizioni, come pure la presidenza del Comitato regionale di Controllo Contabile e il Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi.
Il vero nodo per cercare di riequilibrare i pesi è rappresentato dai 4 sottosegretari che andrebbero a integrare la Giunta. Secondo quanto risulta all’Agenzia Dire, Rocca, che punta a fare giunte itineranti nel Lazio, oggi avrebbe garantito che verranno fatti: uno per ogni partito. Ma non sarà facile spiegarlo (i costi aumenteranno e lo stesso governatore ha già denunciato gli squilibri nei conti del Lazio) e non saranno rapidi i tempi. Infatti, serve una modifica allo Statuto con doppia votazione in Consiglio regionale a distanza di due mesi l’una dall’altra. (www.dire.it)