Intervista a Ferri Spandri, autrice del libro “Il cuore non ha le rughe”: “dobbiamo sempre trovare la forza dentro di noi per ricominciare”
Una storia che affronta argomenti duri come la violenza, la gelosia morbosa, l’amore malato. Ma è anche una storia di coraggio e dignità, di speranza e voglia di rinascere
“Il cuore non ha le rughe” di Ferri Spandri è un libro che tocca le corde più intime e profonde dell’animo umano, specialmente l’animo di una donna. È un libro forte, coraggioso, che affronta argomenti duri e controversi come la violenza fisica e psicologica, l’ossessione, la gelosia morbosa, la mancanza di equilibrio, l’amore malato. E, di contro, fa capire quanto sia importante una relazione basata sul rispetto, la fiducia, l’amore pulito, la comprensione e la dignità.
È una storia vissuta totalmente dal punto di vista femminile. Protagonista è Carlotta, detta Lotti, una giovane ventenne spensierata e un po’ ribelle che si ritrova innamorata di un ragazzo, Ramon, il classico “bello e dannato” che lentamente la incatena a sé, costringendola ad accettare cose che prima non avrebbe mai pensato di fare o di subire. Lotti a poco a poco perde la sua innocenza, la sua ingenuità, i suoi sogni per inseguire l’amore innaturale per questo bel ragazzo dal quale non riesce a distaccarsi. La loro sarà sempre una storia tormentata e scandita da momenti di gioia e intimità alternati a periodi di lunghi e violenti litigi, tradimenti, bugie, incomprensioni. E intanto si sposeranno, avranno dei figli, che vivranno l’inquietudine di questa relazione coniugale malsana.
Quante donne come Lotti non riescono a dire “basta” a uomini come Ramon al giorno d’oggi?
«Io credo che oggi come allora sia molto difficile dire addio, per svariati motivi. Si crea una sorta di dipendenza da questo tipo di uomini. Questa almeno è la mia esperienza. Sicuramente il mio ex marito era un grande manipolatore: ti raggirano, inizialmente facendoti sentire una regina, e dopo è tutto un baratro. Ma i motivi sono tanti. Pensiamo oggi a molte donne straniere, che hanno una dipendenza economica dai propri uomini e non possono lasciarli. Quello che io provavo allora era tanta vergogna. In realtà sono questi uomini che dovrebbero vergognarsi, ma quando sei in questa situazione tutto appare diverso. Io ricordo che mi vergognavo tanto a dirlo alle mie amiche, ai miei genitori, alle mie sorelle e mi sentivo profondamente a disagio, come se la colpa fosse mia. Ritengo che ad oggi tanti casi facciano fatica a venire alla luce proprio perché la donna ha molta difficoltà ad ammettere a sé stessa e poi agli altri che sta vivendo un disagio».
“Il cuore non ha le rughe” è una storia che parla al cuore di tutte quelle donne che vivono quotidianamente un disagio: quello di non riuscire a staccarsi totalmente da un amore malato, e anche quello di dover sopportare a malincuore il proprio uomo per il bene dei figli.
Cosa sente di consigliare a queste donne che soffrono e si sacrificano mettendo in secondo piano la loro stessa vita e felicità?
«Tutto quello che facciamo o decidiamo deve partire da dentro. Spesso si sentono consigli o persone che ti dicono “Ma cosa stai facendo? “, “Apri gli occhi”, “Ti stai rovinando”, ma fin quando non è scattato qualcosa dentro di me io non sono riuscita a staccarmi. A volte bisogna toccare il fondo per capire che da lì si può solo risalire. Per me è andata così».
Nella storia si parla anche di aborto: ad un certo punto Lotti sente che quel bambino che porta in grembo non deve nascere perché non vuole dargli una vita “disgraziata” con un padre violento, bugiardo e che fugge dalle priorie responsabilità. Ma subito dopo l’aborto Lotti si pente amaramente e per molto tempo verserà lacrime amare e soffrirà per quel bambino mai nato.
Cosa pensa di questo tema così tanto dibattuto? Crede ci sia una libertà da difendere o una cosa giusta da fare?
«È una domanda molto difficile e dolorosa. Una donna che decide di abortire è consapevole di ciò che sta facendo. Io in quel momento ho deciso così perché era un momento delicato della mia vita in cui non me la sono sentita di portare avanti quella gravidanza. Io dico che fortunatamente c’è la libertà di scegliere e ritengo che la libertà sia tutto. Che sia una decisione giusta o meno come si fa a saperlo? In quel momento la ritieni una decisione giusta nella libertà di scelta».
Anche la famiglia di Ramon merita una riflessione: in quella casa regnano solo litigi, violenze, menzogne, atti sconsiderati, mancanza di rispetto: in questa famiglia priva di equilibrio è cresciuto Ramon, il quale non ha fatto altro che replicare quell’atteggiamento ” folle”.
Pensa sia giustificabile il comportamento di un uomo violento e irresponsabile alla luce di una famiglia “tossica”, disfunzionale?
«Un’altra bellissima domanda. Io penso che non sia giustificabile: è comprensibile, ti può spiegare tanto di quella persona, ma ritengo che quando sei adulto sei consapevole di ciò che stai facendo. Quando lui mi picchiava sapeva quanto mi stava facendo del male, ed è troppo comodo giustificare questi comportamenti con il fatto che provenisse da una famiglia disagiata. No. È un spiegazione ma non è una giustificazione».
Quale insegnamento sente di aver appreso dalla storia di Lotti, che, nonostante tutto alla fine riesce a guardare avanti con fiducia e speranza?
«Io credo che tutte le esperienze insegnino. La mia esperienza così dolorosa mi ha insegnato che dobbiamo sempre e solo trovare la forza dentro di noi per ricominciare. Nessuno ce la può dare: nessuno ci dà la volontà, nessuno ci dà la forza. Bisogna trovare la motivazione giusta per avere una speranza. Io la motivazione l’ho trovata nei miei figli, ma la forza l’ho trovata dentro di me. Ho sempre avuto un carattere forte, che mi era stato quasi annullato dalla prepotenza, dal dominio di quell’uomo, fino a quando sono arrivata a capire che l’unica strada era allontanarmi da lui, altrimenti avrei potuto anche finire male. A volte ci sono andata vicina. I miei figli sono stati sempre la mia priorità su tutto».
Quale messaggio vorrebbe lanciare a tutte le donne?
«Io cerco di andare nelle scuole, anche se poche scuole mi hanno chiamato finora, nonostante mi stia dando molto da fare. Ma in quelle presentazioni e in quegli incontri che sono riuscita ad avere dico sempre una cosa e la dico con tutto il cuore: alla prima manifestazione di violenza bisogna allontanare e allontanarsi. Purtroppo so che chi si trova nella situazione ha difficoltà a fare una scelta di questo genere, per questo insisto così tanto. La prima sberla ti fa capire che ti ha mancato di rispetto e da lì è una discesa continua e non ha più rispetto per te. Io mi sono ribellata sempre, ho sempre cercato di tamponare, di difendermi, ma non c’è niente da fare: quando un uomo è così lo sarà sempre. Per cui l’unico modo per salvarsi è prendere una decisione drastica e allontanarsi. Io non ce l’ho fatta subito, perché ognuno di noi ha forza e debolezza. E lui purtroppo è stato la mia debolezza».
Titolo: “Il cuore non ha le rughe”
Autore: Ferri Spandri
Editore: Youcanprint
Anno di edizione: 2023
Pagine: 93
Prezzo: 9,99 Euro
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