Intervista a Sofia D’Elia, l’Alda Merini adolescente nel film “Folle d’amore”
Il film di Roberto Faenza è una biopic sulla vita della poetessa dei Navigli che ha vissuto l’esperienza del manicomio. Andrà in onda giovedì 14 marzo in prima serata su Rai 1
Roma – Nel corso della conferenza stampa presso la Sala Sergio Zavoli della sede Rai di via Mazzini, abbiamo avuto il piacere di intervistare Sofia D’Elia, la bellissima e giovanissima attrice di STUDIO EMME che nel film “Folle d’amore” di Roberto Faenza interpreta la poetessa Alda Merini da adolescente.
Liberamente ispirato al romanzo “Perché ti ho perduto” di Vincenza Alfano (Giulio Perrone editore), il film di Rai Fiction racconta la vita di Alda Merini, la poetessa dei Navigli che ha vissuto l’esperienza lacerante del manicomio, ma da questo ha saputo trarne ispirazione per la sua poesia, liberandosi di quelle ferite con la forza dell’amore per la vita. Il film è stato presentato al Torino Film Festival.
“Folle d’amore – Alda Merini” di Roberto Faenza andrà in onda il 14 marzo in prima serata su Rai 1, una coproduzione Rai Fiction e Jean Vigo Italia. Nel cast Laura Morante, Federico Cesari, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Marchesi, Sofia D’Elia e Mariano Rigillo.
Come è stato interpretare la figura di una poetessa così importante nel panorama letterario italiano e di cui abbiamo ancora un ricordo così vivido?
«Sicuramente ho avvertito un grande senso di responsabilità. È una poetessa che ho conosciuto tra i banchi di scuola e interpretarla in un film è stato certamente un onore e una grandissima opportunità. Attraverso questa figura ho potuto scavare dentro me stessa e tirare fuori quei lati di una donna che sin dall’adolescenza era davvero magnifica. Alda ha esordito come autrice a soli 15 anni e pur così giovane era già determinata nel realizzare i suoi sogni. Questo è un lato che mi ha molto affascinato e ispirato. Ho ammirato la sua forza e il coraggio delle sue scelte.
Da un punto di vista tecnico, tuttavia, non è stato facile interpretare una figura così complessa, perché bisognava conciliare le nozioni dettate da un disturbo bipolare e, d’altro canto, quel disagio diventerà fonte d’ispirazione per Alda. Nella fase adolescenziale da me interpretata, la musica sarà la chiave con cui trasformerà le sue emozioni in armonie, fino a metterle su carta».
Com’è stato lavorare con Roberto Faenza e confrontarti con l’Alda Merini adulta interpretata da Rosa Diletta Rossi e Laura Morante?
«Con Roberto è stato un grandissimo onore, perché conoscevo la sua magnifica direzione già in precedenza. Ho avuto modo in passato di lavorare con lui per il film “Hill of vision”, dove ho interpretato una ragazzina vissuta in contesto difficile come quello della guerra. È stato bello, quindi, poter lavorare su due interpretazioni completamente diverse. Roberto Faenza tende sempre a proporre delle interpretazioni veraci, facendo uscire la parte vera di sé stessi dal punto di vista attoriale. Mai quella finta, fasulla, perché per “recitare devi essere te stesso, altrimenti il personaggio risulta finto”: questa è la raccomandazione che ogni giorno mi ripeteva sul set. Sicuramente è stato un onore poter condividere il set e l’interpretazione di questo personaggio con due attrici favolose come Rosa Diletta Rossi e Laura Morante».
Un aneddoto, qualcosa che abbia a che fare con il dietro le quinte per farci assaporare la bellezza del set?
«Prima di andare in scena, la prima cosa che facevo era riscaldarmi con il corpo e soprattutto chiudere gli occhi e immaginare di ballare. Una cosa insolita, perché le sue armonie, il modo in cui Alda Merini parlava era così leggero, così fiabesco, soprattutto in fase adolescenziale, che davvero somiglia ad una danza. Sicuramente il set è stato uno dei ricordi più belli che custodirò nel mio cuore. È un privilegio aver interpretato un ruolo così importante di un personaggio realmente esistito».
Cosa ti ha lasciato personalmente questa interpretazione e la poetessa Alda Merini?
«L’interpretazione mi ha lasciato quello che si può definire il valore di distinguere il messaggio e la potenza delle parole. Alda Merini puntava tutto sulla potenza espressiva delle parole e, da un punto di vista attoriale, ho tradotto tutto questo con lo sguardo. Ogni giorno, quando leggevo le sue poesie, soprattutto in alcune scene in cui è stato necessario capire come Alda intendeva esprimere le sue poesie, quello che si è impresso in me è stato il valore che lei dava ad ogni parola. Lei non leggeva come se ci fosse un punto alla fine, per ogni parola c’era una virgola. Sicuramente questo aiuta nella vita a capire chi abbiamo di fronte».
BIOGRAFIA DI SOFIA D’ELIA
Sofia D’Elia è un’attrice e musicista italiana, nata il 27 giugno 2006 a Bari. I suoi interessi nel cinema e nella musica iniziano molto presto. Già all’età di 9 studia recitazione, e successivamente canto lirico e leggero, pianoforte, con viaggi continui tra Roma e la Puglia, senza mai trascurare la scuola.
Nel 2022 recita nel cortometraggio “Tutù” di Lorenzo Tiberia, che tratta il tema dei disturbi alimentari, in cui l’attrice interpreta il personaggio di Ester, nel ruolo da protagonista, prodotto da Prem1ere Film con il contributo del MIC, MIUR e Regione Puglia. Il corto ha girato in diversi festival ottenendo molto interesse sia dal pubblico e dalla critica nazionale e internazionale e Sofia D’Elia vince diversi premi: Migliore attrice al “Salus Cine Festival”; Migliore giovane attrice al “Heart International Film Festival”; Migliore attrice al “San Benedetto Film Festival”; “Non Ti Conosco Film Festival” e “Best actress” al “Fernando Di Leo Short Film Festival”.
Sempre nel 2022 viene scelta per il film “Hill of Vision” di Roberto Faenza, dove ha l’opportunità di lavorare con un cast di attori internazionali, come Laura Haddock (Downtown Abbey) ed Edward Holcroft (Kingsman). Il film prodotto dalla Premio Oscar per “La vita è bella“, Elda Ferri della Jean Vigo, con la firma della pluripremiata Milena Canonero per i costumi. Nel film interpreta Frank, l’amica speciale di Mario Capecchi, un bimbo scampato alle bombe della Seconda Guerra Mondiale diventato poi un genetista che nel 2007 riceve il premio Nobel per la medicina.
Sofia ha partecipato a fiction Rai e al film per il cinema, come ”Lucania” (2019) di Gigi Roccati, basato sul tema di una terra antica e morente che rinasce in cui interpreta il ruolo di Valeria, figlia del viticoltore interpretato da Christov Jivkov, famoso per il film “La Passione di Cristo”.
In programma, un ruolo importante in un film fantasy horror, in sviluppo diretto dal regista Maximilien Dejoie, prodotto da Albolina Film e Just Moment.
Il prossimo 14 marzo 2024 uscirà il film prodotto da Rai Fiction “Folle d’amore”, un biopic sulla vita di Alda Merini, in cui Sofia interpreta la poetessa durante l’adolescenza, diretto nuovamente da Roberto Faenza. Il film è liberamente ispirato al romanzo “Perché ti ho perduto” della scrittrice Vincenza Alfano, prodotto da Jean Vigò Italia con Rai Fiction ed è stato presentato al Torino Film Festival.
Roberto Faenza dice di lei: “Sofia a mio avviso è straordinaria. Per la sua sensibilità e l’attenzione che ha quando entra in scena. È un volto interessante, fragile e sapiente. Ideale per il cinema. Per me è stata perfetta nel ruolo di Alda Merini da adolescente. Perché Alda Merini, a differenza di quello che si dice, in quella fase della sua vita è stata una ragazzina sensibile e piena di vita.”