Tivoli – Una molteplicità di arti e di mestieri sono trattati all’Ipias Olivieri di Tivoli. Un diploma ed una professione è una sorta di “slogan” adottato da una scuola che forma artigianato, ed altre importanti discipline come la meccanica e tanti altri settori in cui molti giovani possono pensare di trovare poi una occupazione.
Una localizzazione quella di Tivoli, strategica per ubicazione e per la struttura dei laboratori, fondamentali per questo tipo di istruzione scolastica.
Ma sia chiaro, l’Olivieri non è certo una scuola di serie B o rivolta a categorie diverse dalle altre. L’Olivieri è una scuola che caratterizza da sempre l’offerta di istruzione della città di Tivoli e che ha visto intere generazioni che si sono susseguite, affermarsi nel lavoro grazie agli indirizzi ed alle competenze di base acquisite all’Ipias Olivieri.
La decisione improvvisa di chiudere l’edificio diventato improvvisamente inagibile e a rischio crollo lascia perplessi. E qualche mese fa? La situazione era forse diversa? Mentre la scuola riapre, l’Olivieri chiude. E di qui inizia una vicenda che vede famiglie interrogarsi per il futuro dei loro figli, e ragazzi seppure “di strada”, saper perfettamente esporre le proprie ragioni anche se con tono goliardico, come quello che una nota trasmissione televisiva ha voluto “carpire” ed evidenziare.
Va detto che la società non è fatta di soli avvocati ad esempio o di pluriscienziati, esistono categorie che sono poi alla base del meccanismo produttivo italiano. Se non ci fossero meccanici chi riparerebbe i mezzi che si guastano? Una domanda sciocca, che però raccoglie tutto.
La vita è fatta di persone, che vanno rispettate, come quelli dell’Olivieri e che se fossero stati un liceo classico, sicuramente avrebbero ricevuto maggiore attenzione. Ma la scuola è scuola. Ed allora ci chiediamo dove siano finiti per gli studenti dell’Ipias i provvedimenti della legge 107 detta anche della “Buona scuola”? Quale? Quella del Piano triennale dell’offerta formativa che serve a guidare le scelte?
Oggi c’è confusione, c’è chi ha scelto un indirizzo per il quale il laboratorio è essenziale e chi invece ha abbinato la scelta della professione congeniale ad una localizzazione di facile raggiungibilità con i mezzi ferroviari.
D’improvviso tutto finisce in una sorta di limbo, di rimpallo responsabilità tra una istituzione e l’altra. In tutta questa vicenda, se non altro il sindaco di Tivoli ci ha messo la faccia ritrovandosi una corposa delegazione di studenti protestare sotto il suo comune. Ma dalla scuola, molto silenzio, forse troppo o il futuro dell’Ipias non è anche affare del personale scolastico?
Il sostegno agli studenti e alle famiglie sia concreto non a parole. E che la Buona scuola, sia realmente per tutti. Compreso l’Ipias Olivieri di TIVOLI.