Ipotesi forno di cremazione ad Oricola, Lucidi: “ecco i motivi per dire sì all’impianto”
Lo scrittore precisa: "Tanti SI per la cremazione come scelta di civiltà"
Oricola – Da Tullio Lucidi riceviamo ed integralmente pubblichiamo: “Caro Direttore, colgo l’occasione offerta dall’articolo dell’avvocato Marcangeli da Lei pubblicato il 26 marzo 2019 sull’idea di installare nel territorio oricolano, vicino all’attuale cimitero come vuole la legge, un piccolo termovalorizzatore adibito alla cremazione. Non risponderò all’articolo perché non vedo espresse in esso motivazioni serie che giustifichino il no alla costruzione del manufatto industriale. Dirò invece quali sono i motivi che mi spingono a perorare il mio si. Lo considero un problema di civiltà e di uguaglianza dei cittadini nel senso che se faccio un normale funerale trovo nel cimitero lo spazio per la tumulazione immediata, ma se voglio essere cremato questa povera salma deve andarsene sballottata a Roma, Rieti o altri posti ancora dovendo inoltre aspettare mesi prima del procedimento perché gli attuali impianti non riescono a soddisfare una domanda sempre più crescente. Dico si per un evidente minore impatto ecologico perché nessuno in buona fede può neanche lontanamente paragonare il disfacimento nel tempo di un cadavere con relativi inquinamenti, basta ricordare i terrorizzanti fuochi fatui, con il suo trasformarsi invece in cenere in pochi attimi, naturalmente con tutte le tecnologie adatte e con tutti i relativi controlli del caso. Dico si per una ragione economica nel senso che una cremazione costa un migliaio di euro circa e un normale funerale molto, molto di più come ben tutti sapete. Dico si perché comunque sono posti di lavoro ed anche nuove entrate nelle casse del Comune ed inoltre si smette di consumare suolo ed anche questo è ecologia e rispetto della natura. Potrei continuare a lungo ricordando che anche la chiesa cattolica oggi non si oppone più alla cremazione. Spero che sul tema possa esserci un confronto ed un dibattito civile, educato, informato. Non come sulla scuola, caro, Marcangeli, quando tu per primo incitavi gli animi urlando che la Coca Cola e la cava inquinavano. “Inquinamenti” di cui una volta cacciato il Sindaco nessuno ne ha più mai sentito parlare. Spero che tu abbia imparato la lezione, ma comunque spero che l’abbiano imparata gli oricolani. Un caro saluto di buon lavoro.”