Secondo la ricerca “Smart home e dispositivi personali smart: il punto di vista dei consumatori italiani”, condotta da BVA Doxa per UL Solutions, sono sempre di più gli italiani propensi all’acquisto di un dispositivo intelligente per la casa. Se otto su dieci si dicono intenzionati a comprarlo entro i prossimi due anni, due su tre sono interessati a prendere nello stesso arco temporale almeno un oggetto smart personale.
I prodotti più venduti
Pandemia e smart working hanno accelerato sicuramente l’acquisto di prodotti per l’intrattenimento e per la gestione della casa, ma tra i motivi che hanno spinto molti italiani a prendere dispositivi smart c’è sicuramente l’aumento dei costi dell’energia e la conseguente necessità di controllare i consumi.
Per quanto riguarda invece i criteri seguiti dai consumatori durante la scelta del device, i fattori che li hanno spinti ad acquistare un modello rispetto ad un altro sono stati la comunicazione chiara sui rischi per la salute e la privacy, le app di gestione del device ben recensite e le certificazioni del dispositivo da parte di un ente indipendente.
Tra i dispositivi presi in considerazione nella ricerca figurano i prodotti per la smart home, come quelli per la gestione della casa e per l’entertainment, elettrodomestici, safety & security ed efficienza energetica, e i dispositivi personali smart, come oggetti indossabili per il fitness, prodotti per il monitoraggio della salute, sistemi di monitoraggio dei bambini e device per l’assistenza e il controllo delle persone fragili.
Tra i dispositivi smart personali, gli oggetti indossabili connessi per il fitness e il tempo libero risultano essere i più acquistati negli ultimi due-tre anni (31%). Tra questi, hanno avuto molto successo gli orologi smartwatch, tanto che sul mercato è possibile trovarne moltissimi modelli differenti: per avere un’idea della grande varietà di prezzi, modelli e funzionalità disponibili è possibile consultare la pagina https://www.telefonino.net/guide/migliori-smartwatch-da-uomo-2/, in cui è presente una raccolta dei migliori orologi smartwatch da uomo proposti dai vari brand.
Grande successo anche per i dispositivi di health monitoring, probabilmente anche a seguito delle esigenze emerse durante la pandemia di Covid-19; discorso diverso invece per i sistemi di monitoraggio dei bambini o per l’assistenza delle persone fragili, scelti solamente nell’8% dei casi.
Ridurre, riutilizzare, riciclare
Ma l’aumento degli electronic devices ha generato inevitabilmente una crescita dei rifiuti elettronici, tanto che in Europa quello elettronico è il flusso di immondizia in più rapida crescita.
Secondo l’ultimo rapporto del Global E-waste Monitor 2020 delle Nazioni Unite, in tutto il mondo nel 2019 sono stati prodotti 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Di questi, solo il 20% è stato riciclato. Secondo l’ONU, se si dovesse continuare con questo andamento, potremmo raggiungere i 120 milioni di tonnellate di e-waste entro il 2050. Una situazione insostenibile, per noi e per l’ambiente.
Per questo motivo è necessario ridurre, riutilizzare e riciclare i device elettronici: questi ultimi, infatti, se riciclati correttamente potrebbero non solo generare un valore di oltre 62,5 miliardi di dollari all’anno, ma anche creare nuovi posti di lavoro.