ROMA – Con 150 musicisti e 10 palchi il jazz italiano torna a L’Aquila e nelle regioni colpite dal terremoto. La rassegna, evento ormai consolidato nato nel 2015, prenderà il via il 28 agosto a Camerino con un evento musicale per poi dare il via alla terza edizione del cammino solidale che attraverserà con concerti e trekking Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, per poi concludersi nel centro storico de L’Aquila per la tradizionale due giorni costellata di grandi concerti, quest’anno tutti dedicati a Giacomo Balla nei 150 anni dalla sua nascita.
‘L’Aquila Balla con le arti’ è infatti l’omaggio che Il jazz italiano per le terre del sisma fa al grande artista e che si concretizzerà con un programma che supera i confini della musica per sfociare nella danza, nella fotografia, in letture e progetti multimediali. Un richiamo a quella idea di ‘arte totale’ che permea l’opera di Balla e che piano piano tutti conosceranno grazie all’apertura della sua casa di via Oslavia, a Roma, avvenuta per la prima volta alcune settimane fa attraverso un impegno congiunto, tra gli altri, della Soprintendenza speciale di Roma e del Maxxi, che proprio a L’Aquila a fine maggio ha aperto anche la sua nuova sede.
Ed è nelle splendide sale di Palazzo Ardinghelli che risiederà la compagnia di danza di Virgilio Sieni, il coreografo e danzatore al quale è stata affidata l’apertura delle giornate aquilane. “Pochi mesi fa abbiamo aperto il Maxxi L’Aquila, un’avventura su cui abbiamo investito tantissimo in termini economici e umani- ha detto Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Museo e di Maxxi Arte- Abbiamo iniziato subito a immaginare una collaborazione con le realtà migliori che ci sono sul territorio e questo Festival del jazz è una di queste. Da subito abbiamo accolto la proposta di collaborare con la formula di Virgilio Sieni e lo abbiamo inserito come anticipazione di una grande manifestazione che stiamo preparando per il weekend del 15 settembre a L’Aquila e che si chiama Performative festival, un programma molto intenso di 4 giorni tra performance artistiche che incrociano la musica elettronica, ma anche con la danza e la coreografia in collaborazione con l’Accademia di belle arti de L’Aquila. Vogliamo esserci con una collaborazione attiva sul territorio”, ha concluso Pietromarchi ricordando anche la “bella coincidenza” della dedica a Balla. Dopo la marcia solidale che farà tappa, dopo Camerino, a Fiastra, Ussita, Castelluccio, Norcia, Accumoli e Amatrice, si arriverà a L’Aquila, dove sotto la direzione artistica di Rita Marcotulli, Paolo Damiani e Alessandro Fedrigo si alterneranno 150 musicisti, da Danilo Rea a Maria Pia De Vito, da Roberto Gatto a Anais Drago.
“Siamo fieri di poter continuare questa esperienza”, ha detto oggi Paolo Fresu, grande jazzista e da subito animatore della manifestazione promossa dal ministero della Cultura, dal Comune de L’Aquila e sostenuta dai Comuni coinvolti e da Siae in qualità di main sponsor. “Siamo al fianco de L’Aquila dal primo momento e siamo orgogliosi di questo”, ha detto Gaetano Blandini, direttore generale Siae che ha ringraziato “Paolo Fresu e i tantissimi artisti che con lui in questi anni hanno portato le luci su L’Aquila. E grazie anche al sindaco Biondi perché con lui siamo riusciti anche a dare continuità a questo impegno. La ricostruzione lì deve andare avanti- ha aggiunto- e se quella dei palazzi è fondamentale, il collante che ha portato musica ha ricostruito le ferite de L’Aquila. Siamo orgogliosi di essere al loro fianco e continueremo a fare ogni sforzo perché la cultura sia una pianta i cui semi entrino nei cuori delle persone e siano fondamentali per la democrazia e la tolleranza”. E con il contributo di Siae di un milione di euro, il sindaco Pierluigi Biondi è riuscito ad acquistare l’area dove sorgerà il nuovo conservatorio della città. “Sono contento che anche quest’anno il jazz torni a L’Aquila, gli aquilani sono molto affezionati e mi piace pensare che grazie a questo sforzo collettivo la rassegna sia ormai consolidata: insieme ai cantieri e alla Perdonanza c’è il jazz come appuntamento fisso di cui L’Aquila non può fare a meno”. (www.dire.it)