Colli di Monte Bove (Carsoli) – Oggi la stazione ferroviaria è solo un ricordo, ma la fermata di Colli di Monte Bove un tempo veniva perfino pubblicizzata nelle cartoline. Un bel pezzo di strada da percorrere a piedi per raggiungere l’abitato di uno dei piccoli borghi del carseolano che vanta panorami mozzafiato, aria pura e bellezze di natura incontaminata. Ma oltre a questo c’è tanta storia a Colli di Monte Bove, da quella del patrono San Berardo che ebbe i natali in questa località, per proseguire anche nel ruolo che questa zona ebbe nell’Italia dell’800. Una strategica che venne utilizzata come dogana per il dazio sulle merci, era qui infatti che passava il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. La vecchia Tiburtina, passaggio obbligato per andare a Tagliacozzo, Avezzano. La prima attestazione documentale della presenza dei Conti dei Marsi nella media valle del Turano risale al lontanissimo 1030; ma i possedimenti della famiglia risalgono alla seconda metà del decimo secolo ed è altamente probabile che il castello di Colli sia stato costruito in questa epoca, prima come baluardo alle esondazioni saracene dalla valle del Turano, poi entrando a far parte di un sistema di difesa organizzato nel territorio che comprendeva il castello di Oricola e di Carsoli.