Arsoli – Questo è il piatto che ha vinto il primo premio alla Fagiolina di Arsoli edizione 2019 conclusasi ad Arsoli nella giornata di domenica: la chef Angela Palombo del Ristorante Angeletta di Carsoli ha dunque deliziato gli esigenti palati della giurìa con questa squisitezza: ” Fagiolina cipolla di Scurcola muffin salato con fagiolina cialda croccante con fagiolina e pecorino di farindola e infine olio Monicella della Valle roveto”.
Soddisfazione dunque per la stessa Palombo, che è anche delegata provinciale Fisar L’Aquila
La Fagiolina di Arsoli è un Presidio Slowfood che nasce da un fiore bianco, e si presenta di forma ellittica e ricurva, leggermente appiattita. Le numerose sorgenti della zona sopperiscono alla sua costante necessità di acqua, ma è grazie alla costanza e alla determinazione dei paesani e al loro legame con le tradizioni se vive ancora.
La Storia
La fagiolina di Arsoli è talmente radicata nel tessuto sociale del paesino laziale da essere protagonista di proverbi e canzoni. Nel 1552 Papa Giuliano III inviò alcuni magistrati al seguito dei ladri che perseveravano nei furti di questo legume; tanto è antica la fagiolina.
L’Area
L’area di produzione è la Provincia di Roma, ma in prossimità dell’Abruzzo.
La Stagionalità
La pianta richiede una grande quantità di acqua, ma le numerosissime sorgenti presenti in quest’area rendono umidi e facilmente coltivabili i piccoli appezzamenti a valle della cittadina. La raccolta è manuale, così come la battitura dei baccelli secchi, fatta con fruste di canna naturale.
Preparazione e abbinamenti
Di consistenza burrosa, la fagiolina di Arsoli ha un’ottima resistenza di cottura, è facile da digerire, ricca di proteine e non necessita di stare in ammollo. Ad Arsoli si cucina nella pignatta di terracotta e si gusta in una zuppa di ciciarchiole (quadrati di pasta fatta in casa) o in umido con cipolle, olio extravergine di oliva, pepe nero e pane raffermo.