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La città ferita a morte, la notte dell’orrore a L’Aquila bella mè!

Editoriale – Corso Vittorio Emanuele si presenta così, una pattuglia di Polizia, un fascio di luce azzurra accesa. Il ricordo di quelle 3.32, quel balzo sul letto, quella sensazione di attendere che la casa crolli. L’incertezza della vita. Eppure a distanza, ognuno ha vissuto il dramma dell’Aquila come suo. Il nostro capoluogo ferito. Ricordi indelebili di minuti vissuti in compagnia di altri, la voglia di non tornare in casa, nel luogo in cui oggi dobbiamo stare per ben altri motivi. Per non dimenticare mai.

L’Aquila tornerai a splendere.