Mimesi e le grandi firme del design e della cucina: una sinfonia di terra, mito e creatività
Il Salone del Mobile di Milano 2025 si arricchisce quest’anno di un’anima profondamente radicata nel territorio e nell’identità: quella della Marsica, che conquista la scena internazionale del design e dell’alta cucina partecipando al Foodies’ Challenge, il celebre contest che unisce chef stellati, designer e artisti per raccontare il cibo come esperienza estetica e narrativa.
Cos’è il Foodies’ Challenge
Foodies’ Challenge è una competizione trasversale che unisce design, arte visiva e cucina d’autore. Un format in cui i protagonisti non competono solo per il gusto o la forma, ma per la capacità di raccontare un’idea attraverso l’oggetto, la materia, il piatto e la visione. Ogni team è composto da chef, designer, artigiani e creativi, uniti nella creazione di un’opera multisensoriale: un video, un piatto, una portata.
Tra i progetti più significativi dell’edizione 2025 brilla “Mimesi”, opera tutta marsicana nata dalla collaborazione tra lo chef bistellato Giovanni Solofra, l’AI designer e architetto Alessandra Condello, il fotografo Francesco Scipioni e lo scultore del marmo Roberto Basilide, con la partecipazione fondamentale di Roberta Merolli.
L’opera, dal forte valore concettuale, esplora il mito della Madre Terra attraverso la spirale — forma archetipica che evoca generazione, imitazione e ritorno — reinterpretata in un piatto-scultura in marmo di Carrara, scolpito a mano e ispirato al Nautilus. Il piatto, come simbolo di ciclicità naturale, è al tempo stesso superficie e racconto.
Il gesto culinario di Solofra ne interpreta la forma, mentre le immagini di Scipioni e le elaborazioni oniriche create da Condello tramite intelligenze artificiali danno vita a un video che è poesia visiva. Mimesi diventa così un rito laico e sensoriale, in cui la Marsica — terra di memoria geologica e vocazione agricola — si fa esempio di creatività primordiale.
Oltre a Mimesi, l’edizione di quest’anno del Foodies’ Challenge si distingue per l’altissima qualità dei partecipanti, tra cui spiccano alcune delle figure più importanti della scena gastronomica e progettuale internazionale:
Figure di spicco come Florent Margaillan, executive chef del Restaurant La Chèvre d’Or (2 Stelle Michelin),in collaborazione con il duo Maugoust Chenais. Peppe Guida, chef dell’Antica Osteria Nonna Rosa (1 Stella Michelin), Fabio Verrelli (Materiaprima, 1 Stella) Gabriele Bonci, il “Michelangelo della pizza”, ha lavorato sul concetto di impasto come materia viva, in dialogo con Gumdesign.
Tra gli architetti e designer di spicco c’erano Benedetta Tagliabue (EMBT) , Mattia e Alfonso Femia, dello studio AF517, Gumdesign, Andrea Branciforti, e Alessandra Condello, già protagonista di Mimesi, si conferma voce di ricerca radicale e poetica nel panorama del design postumano.
Una nuova estetica della terra
Se un filo rosso attraversa quest’edizione, è la volontà di ritornare alla terra, ai suoi ritmi, alle sue geometrie. Il progetto Mimesi lo dichiara apertamente, ma lo si ritrova anche nelle scelte materiche di molti designer (marmo, argilla, legno) e nella volontà degli chef di creare piatti che siano ecosistemi, racconti, simboli.
La Marsica, con il suo contributo autentico, poetico e radicale, diventa così metafora di un futuro che guarda alle origini per immaginare nuove forme di convivenza tra uomo, natura e cultura.