Vicovaro. Acque agitate a Vicovaro per i rapporti maggioranza minoranza. Il consigliere comunale Roberto Scardala prende posizione contro alcune decisioni intraprese dall’amministrazione. “Con ordinanza n. 16 del 25.05.2015 – afferma Roberto Scardala – il Sindaco De Simone rimuove arbitrariamente tre lapidi commemorative che erano collocate presso l’edificio scolastico “Ettore Vulpiani”, le quali, come riportato dall’ordinanza del Sindaco “….hanno da tempo bisogno di un intervento straordinario di pulizia e restauro” e contemporaneamente ordinando la ricollocazione della lapide riguardante il drammatico Eccidio delle Pratarelle, dove hanno perso la vita innocenti concittadini, presso la facciata principale dell’edificio comunale di Piazza Padre Pietro.
Fin qui nulla da eccepire da parte di noi della minoranza, quello però che ci sorprende è che dopo diversi mesi dalla loro rimozione ancora non sono state ricollocate le altre due lapidi, una in memoria e commemorazione di un nostro concittadino deceduto nella guerra di Spagna nel 1938 e, l’ altra in memoria del tragico incendio del Parco Aerostatico del 64° Fanteria accaduto a Vicovaro nel 1902.
Nella lettera che il Sig. Proietti Panatta Giuseppe parente del defunto ha inviato al Sindaco e al nostro capogruppo fa presente che il provvedimento sindacale di rimozione emesso dal De Simone e, nella fattispecie per la lapide in memoria del suo parente Panatta Giuseppe, è di valenza non equipollente a quello (Delibera C.C. Podestarile n. 24 del 1 Aprile 1939 XVII) con la quale si è stabilito l’ apposizione; pertanto non doveva essere rimossa con una semplice ordinanza sindacale ma bensì con una delibera tanto più se di consiglio.
Purtroppo durante visione nell’archivio storico di atti riguardanti l’ apposizione delle lapidi alla presenza della responsabile dell’area socio-culturale,abbiamo constatato che le due lapidi sono stipate e dimenticate in angolo e non ancora restaurate presso l’Archivio Storico Comunale.
Nel rispetto della storia e della memoria esse debbono essere ricollocate nella originaria posizione. La storia e la memoria nel bene e nel male non si può cancellare. Essa si conserva, si studia ed è monito per le presenti e per le future generazioni”