La normalità di piazzale Prenestino ai tempi der coronavirus “manco se potemo mette ar Verano prima che se morimo”
Roma – E’ una Roma assolata, con temperature gradevoli quella della mattina del 6 Marzo 2020. A piazzale Prenestino, nonostante i bollettini di guerra si cerca di condurre una vita normale. Gente che va in tabaccheria, gente che sta nei bar. Scorrono in tram, non c’è una folla immensa, ma una vita che prosegue e che cerca di resistere alle intemperie di una informazione da procurato allarme.
E dunque intervistiamo la signora Assunta:
D: Cosa pensa di questo coronavirus perchè è uscita? R
R: Sò uscita a compramme le sigarette, nun stringo la mano a nessuno e me faccio l’affari mia, e vivo da sola quarcosa da magnamme pure lo devo prende sinnò come campo startro poco tempo che me rimane?
E poi il signor Carlo Bucchi ci dice: “stamo attenti, ma manco se potemo mette dentro na tomba der verano prima che se morimo”
E nel quartiere dunque le persone parlano ovviamente nei bar non si osserva la distanza di un metro e nei pressi del bancone per i cappuccini e consumazioni varie si sta tutti accalcati come nulla fosse. Gente che vive normalmente in uno spaccato romano, quello di una quotidianità infranta da un mostro che speriamo possa tornarsene presto la da dove è venuto.