Collalto Sabino – La pasquarella è un antico rito antico dell’alta Sabina, Il nome della tradizione deriva dall’espressione “Pasqua Epifania“, poiché secondo l’usanza, tutte le più importanti festività venivano abitualmente definite “Pasqua”. Inoltre, indica il tipico canto di questua di origine contadina, eseguito per l’occasione da gruppi di “befanotti”, “pasquaroli”, “pasquellanti”, “pasqualotti”, “pasquellari” o, nell’alta Sabina ed in Valnerina “pasquarellari” che, accompagnati da strumenti musicali, richiedono cibo e vino, augurano la buona sorte per l’anno venturo, fertilità dei terreni e delle giovani spose. Nelle versioni religiose del canto, portano di casa in casa l’annuncio della venuta del Messia. I gruppi rappresentano le anime degli antenati, ma al contempo rifuggono dai fantasmi degli stessi.
A Collalto Sabino la tradizione vuole che quando i pasquarellanti girino per le case a riscuotere cibarie per lo più salumi formaggi ci eccetera, vengano intonati dei versi ed uno in particolare affiora nella mente ed è questo:
“Oggi è la Santa Pasqua, e Benedetta sia,
tra una casa e l’altra ci sta Santa Maria,
Santa Maria e Madre libera sta casa da foco di bracia,
dente di lupo e bocca di serpente,
Dio ce ne scampi della mala gente”
(inviato da Antonella De Simone)