Editoriale – A Carsoli così come in amplissime zone del centro e sud dell’Italia la peste arrivò nell’anno 1656. Fu una strage della popolazione. Dai 1.600
abitanti del 1655 si passò in pochi mesi a soli 300. Molte furono le generazioni estinte, altre furono proseguite e ripopolate proprio da queste 300 persone. Nell’anno successivo, ossia il 1657, la peste scomparve letteralmente.
Per Carsoli, ma così come per molti altri paesi del circondario ci vollero decenni per riacquisire un livello demografico come quello precedente.
L’origine della peste è molto antica, e per la sua forza distruttrice, è diventata nell’immaginario collettivo la ‘morte nera’, la malattia che ha accompagnato l’umanità nei secoli e che per questo è spesso presente nelle grandi opere letterarie e artistiche. In Europa rimase come endemica, tornando a cicli di 10-12 anni, per i successivi tre secoli almeno. Anche oggi, nonostante sia ormai una malattia dalla diffusione molto limitata, la peste ha un potere evocativo notevole e riporta immediatamente a immagini di orrore e di devastazione.