ROMA – La Regione Lazio, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi dedicati a innovatori, creativi, startup e MPMI, ha programmato un investimento complessivo di 34 milioni di euro sulla Rete Spazi Attivi, a cui si aggiungono altri 8 milioni di euro per il programma di accelerazione d’impresa e sostegno finanziario a progetti ad alta intensità tecnologica “Technology Transfer Lazio”. In particolare, nel 2024 è previsto un investimento attraverso i fondi comunitari PR FESR 2021-2027 per complessivi 4,375 milioni, di cui 3,375 milioni di euro per servizi a imprese e territori e 1 milione per il potenziamento delle infrastrutture e per un nuovo hub dell’innovazione.
Si tratta del potenziamento della Rete Spazi Attivi gestita da Lazio Innova attraverso un pacchetto di azioni a sostegno di progetti innovativi e di servizi, per accedere a nuove opportunità, agli incentivi alle imprese e al capitale di rischio.
Il programma è stato presentato questa mattina presso la sede della Regione Lazio. Alla conferenza stampa hanno partecipato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio; Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova; Luigi Campitelli, Direttore operativo Spazi Attivi e Open Innovation di Lazio Innova; Francesco Cerruti, direttore generale Italian Tech Alliance; Alberto Pastore, prorettore per placement, scouting, fundraising e incubazione d’impresa dell’Università di Roma La Sapienza; Simone Valorani, head of strategy & operations di Scientifica Venture Capital.
«Con il potenziamento della Rete Spazi Attivi realizziamo un ulteriore passo in avanti nell’innovazione del sistema produttivo locale, offrendo un punto di riferimento diffuso e strategico per le startup e gli innovatori, ma anche per le imprese, in collaborazione con il mondo della ricerca e le università. I primi investimenti per il 2024 riguardano i percorsi di preaccelerazione e tutoraggio per le giovani imprese, l’innovazione aperta e le grandi sfide di mercato a essa connesse, le opportunità europee, e i programmi per lo sviluppo di competenze degli studenti. Un programma che proseguirà nei prossimi anni e su cui puntiamo per confermare il Lazio come regione dell’innovazione» ha dichiarato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio.
«La Rete Spazi Attivi ha contribuito in questi anni alla crescita dell’innovazione locale, facilitando la nascita di nuove imprese e mettendo in rete realtà spesso distanti tra loro. Intendiamo ora rafforzare ulteriormente le azioni degli Spazi Attivi attraverso percorsi di Open Innovation in cui le Startup incontrano i Grandi Gruppi Industriali, la realizzazione di Investor Days in cui le Aziende Innovative si presentano ai Fondi di Investimento e l’avvio di un Team dedicato alla progettazione europea finalizzato all’attrazione di fondi internazionali. Gli Spazi Attivi saranno protagonisti dell’innovazione nei settori dell’Agroindustria e della Transizione Energetica attraverso l’apertura di Acceleratori tematici realizzati in collaborazione con i Gruppi Industriali» ha dichiarato Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova.
La Rete Spazi Attivi si configura come un hub che facilita la connessione di startup, imprese, cittadini, attori locali e dell’innovazione (università e centri di ricerca, investitori, ecc.). Attualmente sono dieci le sedi dislocate su tutto il territorio regionale, ove è possibile usufruire di tutti i servizi offerti dalla Rete, caratterizzati da una specializzazione prevalente:
- Bracciano: sistemi agrifood e forestali
- Civitavecchia: turismo e blue growth
- Colleferro: efficienza energetica e sostenibilità ambientale
- Ferentino: meccanica e sistemi di automazione
- Latina: scienze della vita ed economia del mare
- Rieti: elettronica e sostenibilità ambientale
- Roma: Casilina: moda e design
- Roma Tecnopolo: applicazioni delle tecnologie spaziali
- Viterbo: industrie culturali e creative
- Zagarolo: game, cultura e turismo