Valle del Turano – La Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, da tempo impegnata alla ricerca di strategie mirate alla riduzione delle emissioni di co2, ha deciso di dar vita ad un progetto finalizzato a stabilire le linee guide e le azioni pratiche per la compensazione dell’inquinamento atmosferico.
La Riserva, che si estende per circa 3600 ettari nella provincia di Rieti interessando il territorio dei comuni di Ascrea, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespolo, Paganico Sabino, Rocca Sinibalda e Varco Sabino, intende elaborare una strategia congiunta e condivisa con le amministrazioni degli Enti Locali che partecipano alla gestione del territorio protetto.
Al fine di poter dare concreta attuazione pratica alla progettualità, l’Ente auspica che il Governo nazionale, prossimo alla scadenza della Legge Finanziaria, sappia prevedere specifiche risorse per facilitare il raggiungimento degli obiettivi, sostenendo i Comuni che sapranno mettere in atto quanto previsto.
Nel dettaglio, il progetto prevede cinque azioni mirate:
1. mettere a disposizione aree prossime ai centri urbani dove avviare la piantumazione di nuovi alberi fino al raggiungimento dell’obiettivo di un albero piantato per ogni cittadino della Riserva, partecipando così al progetto lanciato da Carlo Petrini di Slow Food, dal Vescovo di Rieti Domenico Pompili e dal Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale Stefano Mancuso, in sintonia con i dettati della Comunità Laudato Sì’;
2. approvare un atto di indirizzo per lasciare, all’interno dei boschi in cui vengono effettuati tagli, delle isole di biodiversità (per la naturale evoluzione) per un estensione dal 3 al 10% a seconda della superficie della particella e della tipologia del bosco;
3. riforestare tutte le aree che nel tempo hanno subito tagli eccessivi e/o sono state oggetto di interventi illeciti;
4. adottare un regolamento comune affinché tutte le manifestazioni che si svolgono nei territori dei Comuni della Riserva siano ad impatto zero;
5. procedere alla stima della massa complessiva di CO2 stoccata nei boschi dei Comuni della Riserva che negli anni sono stati sottratti al taglio grazie alla politica di salvaguardia della Riserva e della Regione Lazio. Successivamente si verificherà la possibilità di valorizzare il mancato taglio mettendo sul mercato i corrispondenti crediti di CO2.
Come afferma il Presidente Ricci “siamo certi che ascoltare chi quotidianamente contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente possa essere di grande aiuto per l’individuazione di azioni condivise e concrete che sappiano consegnare un futuro al nostro Pianeta”