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La scuola inizia con lo sciopero, indette agitazioni per il 18 settembre

Roma – Il Primo Giorno di Scuola 2019 è arrivato per molti studenti, ma non abbiamo neanche fatto in tempo ad abituarci alla sveglia presto e al nuovo ritmo scolastico che è già tempo di scioperi. Per mercoledì 18 settembre, infatti, è stato indetto uno sciopero della scuola da parte di svariati sindacati, capitanati dalla Federazione Unicobas Scuola, che interesserà il personale ATA e tutti gli insegnanti, di ruolo e non. Si preannuncia così un autunno caldo in tema proteste e scioperi. I sindacati infatti, già nel mese di agosto, avevano preannunciato diverse manifestazioni per i mesi di settembre e ottobre. Così, questo sciopero del 18 settembre sembra essere solo il primo di una lunga serie che però potrebbe minare il rientro a scuola di molti studenti che, proprio in quella data, dovrebbero ricominciare il nuovo anno scolastico. Vediamo intanto tutto quello che c’è da sapere su questa prima giornata di proteste in arrivo: i motivi e come comportarsi se decidete di rimanere a casa.

Lo sciopero della scuola del 18 settembre 2019 è stato organizzato principalmente dalla Federazione Unicobas Scuola, coinvolgendo sia i professori (di ruolo e non) che il personale ATA. Grazie ad un comunicato stampa di questa unione sindacale abbiamo scoperto i motivi della protesta. Lo sciopero della scuola del 18 settembre quindi nasce per diverse ragioni. Vediamole insieme:

  • Ribadire l’importanza del diritto all’assunzione dei precari ATA al fine di completare gli organici e di avere dei supplenti in caso di malattia.
  • Aumenti retributivi
  • La necessità di dare la qualifica di Coadiuzione Educativa ai collaboratori scolastici e aiutanti tecnici
  • Riconoscere l’indennità di rischio
  • Incrementare la retribuzione della seconda posizione economica e puntare alla parificazione salariale
  • Ripristinare i posti tagliati dalla “riforma” Gelmini

Essendo uno sciopero, mercoledì 18 settembre i professori che aderiranno a questa protesta non sono obbligati ad avvisare in merito alla loro presenza o assenza. Se però nell’aria fiutate “odor di sciopero” e decidete di rimanere a casa sappiate che il giorno successivo, quando si rientra in classe, serve la giustificazione. Infatti teoricamente gli studenti sono tenuti a presentarsi in classe e, se i professori sono assenti, rimanere in aula con dei supplenti. Qualora non lo vogliate fare siete liberi di rimanere a casa, ma come vi abbiamo anticipato, serve la giustificazione.