La scuola “Padre Pio da Pietrelcina” a Valmontone, a pochi chilometri dalla Capitale, è un edificio vecchio di 50 anni, con aule troppo piccole e non adatte a una didattica moderna. Per questo, grazie ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sarà demolita e ricostruita secondo criteri estetici e funzionali che rimettano i bisogni dei ragazzi al centro, come spiega l’architetto Sossio De Vita che ne ha disegnato il progetto. Il nuovo edificio avrà una planimetria di 20 per 20, divisa in nove campate, all’interno delle quali saranno organizzate le aule, tutte quante modulari e di ampiezza a misura d’uomo. “Demoliremo questo fabbricato – conferma con soddisfazione il Sindaco Veronica Bernabei – e realizzeremo una nuova scuola adeguata agli spazi che serviranno per i nostri bambini”.
Il materiale scelto sarà principalmente il legno, con cui verrà rivestita l’intera facciata. Lo spazio occupato oggi dalla vecchia scuola sarà riorganizzato in modo tale che, oltre al nuovo edificio, ci siano anche una piazza, un giardino e un parcheggio. Un progetto partito da lontano, già dalla precedente amministrazione, ma che sarà finalmente realizzato da quella attualmente in carica. “Un lavoro di squadra – ha commentato l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Laura Mujic – che porterà un ottimo risultato”.
Guarda il video della Scuola primaria “Padre Pio da Pietrelcina” di Valmontone:
https://www.youtube.com/watch?v=DlDB-EmPuLc
La linea di investimento del PNRR finalizzata alla costruzione di nuove scuole prevede la realizzazione di 212 nuovi plessi scolastici, i cui progetti architettonici sono stati selezionati con un concorso di progettazione. Tutti gli interventi prevedono un’azione di sostituzione edilizia (demolizione di una scuola esistente e ricostruzione) e sono gestiti dagli enti locali proprietari degli edifici, beneficiari dei finanziamenti. I progetti selezionati dal concorso rispondono a linee guida che definiscono le caratteristiche strutturali principali che le nuove scuole devono rispettare, in termini di sostenibilità, apertura al territorio, capacità di accogliere una didattica innovativa. Il completamento degli interventi è previsto entro il 2026.