Abruzzo – Il 20 settembre è iniziata la fase finale dell’Italian Tree of the Year 2021. Il concorso si inserisce all’interno del contest internazionale European Tree of the Year, organizzato ogni anno dall’EPA (Environmental Partnership Association) da ormai dieci anni. L’Italia ne fa parte dal 2019, grazie alla Giant Trees Foundation Onlus (GTF) e al MIPAAFT (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).
Gli alberi “sono creature concrete ma spinte da una forza di eleganza” – frase che si legge sulla prima pagina del documento Alberi Monumentali d’Italia del MIPAAFT. Sono una connessione tra passato, presente e futuro e lo sono tra popolazioni, territorio e ambiente. Sono portatori di vita e, soprattutto, di storie. Ed è proprio con l’intento di raccontarle che è nata questa iniziativa.
A differenza del concorso europeo, la GFT sceglie ogni anno un determinato albero: il 2019 è stata la volta delle querce, il 2020 invece quella dei platani. L’edizione 2021 vede in gara i castagni (Castanea sativa) monumentali – dove, ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 10, per monumentale si intende un albero che presenti almeno un carattere di età, eccezionalità, rarità, particolarità, rilevanza o importanza.
Nei mesi scorsi i cittadini italiani hanno avuto la possibilità di segnalare un albero appartenente alla specie in concorso. Dopodiché un’apposita giuria, formata da membri del Comitato Scientifico della GTF e del MIPAAF, ha selezionato i quattro finalisti, uno per ogni macroregione italiana. Il verdetto è stato annunciato durante il TreeArt Festival di Buttrio (Udine), tenutosi la terza settimana di settembre.
Uno dei finalisti è il Piantone di Nardo, che si trova nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga presso Morrice, in provincia di Teramo. Questo esemplare, con oltre 14 metri di altezza e di circonferenza, è considerato il castagno più grande dell’Italia continentale.
È un esemplare che racconta i tempi andati, quando la raccolta delle castagne era un’attività necessaria alla sopravvivenza delle popolazioni che vivevano tra i monti dell’appennino.
Nonostante la notevole mole è un esemplare schivo e taciturno come la gente del luogo. Si nasconde tra gli altri alberi e si mostra solo a chi vuole veramente conoscerlo: allora rivela tutta la sua sapienza e la sua enorme forza. Nel corso dei sette secoli di vita ha subito l’inclemenza degli agenti atmosferici, ma l’odierna struttura a tridente data dai tre rami principali monchi è ciò che più lo caratterizza.
Attualmente, sul sito della Giant Trees Foundation Onlus, è possibile offrire il proprio supporto all’albero che si preferisce. Ogni cittadino ha a disposizione fino a 50 voti: si può votare una volta al giorno fino al 20 novembre e di volta in volta si può scegliere un castagno diverso. Farlo è semplice: basta selezionare il prescelto sul sito e confermare la votazione tramite mail.
Il 21 novembre, Giornata Nazionale dell’Albero, sarà reso pubblico il vincitore del contest Tree of the Year per l’Italia. Lo stesso albero concorrerà per il titolo di European Tree of the Year.
Ogni voto rappresenta la voce di questi giganti che, come recita il motto della GTF, si prendono cura di noi. E perciò noi dovremmo fare lo stesso.
Next Post