ROMA – La meravigliosa Appia Antica, nota come la Regina Viarum, è pronta a diventare Patrimonio mondiale dell’umanità. Finalmente, dopo anni di richieste e raccolte firme, è stato avviato l’iter per la candidatura alla lista UNESCO. Ad ufficializzare l’emozionante novità il ministro della Cultura Dario Franceschini:
“La via Appia è un itinerario da valorizzare e da porre al centro del turismo lento per rafforzare l’offerta di nuovi attrattori come i cammini e i percorsi sostenibili, fondamentali per lo sviluppo in chiave culturale delle aree interne, ma anche per la tutela del nostro patrimonio. – ha commentato – La Regina Viarum unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico e ha le caratteristiche per divenire uno dei più grandi cammini europei.”
Quella che riguarda la via più famosa e antica fra le strade romane rappresenta la prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura e prevede il coinvolgimento di ben 74 comuni, 15 parchi, 12 città, 4 regioni, 25 università.
La via Appia fu creata alla fine del IV secolo a.C., per volere di Appio Claudio Cieco, lo stesso al quale si deve il primo acquedotto della città. La strada partiva da Porta Capena, nei pressi del Circo Massimo a Roma, e proseguiva fino a destinazione – inizialmente Santa Maria Capua Vetere, in Campania, e solo in un secondo momento fino a Brindisi – seguendo una linea retta.
L’antico asse viario, il primo concepito come “via pubblica”, divenne il prototipo dell’interno sistema viario romano e ancora oggi, con i suoi 120.000 km di lunghezza, è considerato il fulcro della viabilità del bacino del Mediterraneo. Tra i luoghi più iconici e che vale la pena visitare lungo l’Appia ci sono le Terme di Caracalla, il Sepolcro degli Scipioni, l’Arco di Druso, la Porta San Sebastiano, Villa di Massenzio con il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella e diverse catacombe.