L’Aquila – Un progetto basato su una scelta conservativa forte e decisa, fedele alle più accreditate scuole del restauro classico, e capace di coniugare il dov’era, com’era con tecnologie all’avanguardia, materiali più sicuri, e con moduli costruttivi mutuati dall’antica tradizione aquilana.
Questo l’assunto alla base dell’atteso progetto esecutivo di riconsolidamento e restauro della Chiesa di Santa Maria Paganica, a L’Aquila, presentato nella giornata di ieri presso la sede del Segretariato Regionale MIC per l’Abruzzo, stazione appaltante dell’intervento.
Analogamente all’incontro in cui si era illustrato, qualche giorno fa, il progetto esecutivo per il completamento del recupero del Teatro Comunale, l’appuntamento di ieri ha visto il gruppo di progettazione – incaricato dalla parrocchia – illustrare le linee guida ed i dettagli del restauro di una delle Chiese Capo Quarto della città al Vice Sindaco, Raffele Daniele, a Don Artur Sidor, in rappresentanza dell’Arcidiocesi, accompagnato dal Parroco Don Stefano Rizzo e dal dottor Marco Volpe, dell’Ufficio dei Beni Culturali della Curia Arcivescovile. Presenti anche il professor Claudio Varagnoli, Ordinario di Restauro del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Chieti, il direttore dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione dell’Aquila, l’ingegner Salvatore Provenzano, l’ingegnere Silvio Rotilio del Comune e l’architetto Antonio Di Stefano, Soprintendente incaricato per L’Aquila e il cratere. Ad introdurre il confronto, il Segretario Regionale dottor Antonio Macrì, RUP dell’intervento, coadiuvato dal Direttore dei lavori, l’architetto Augusto Ciciotti.
Un passo importante per avviare uno degli interventi più attesi, che consentirà di completare dopo molto tempo il recupero di un quartiere da sempre molto vivo e vissuto del centro storico, che ha già nuovamente assunto la sua centralità nel tessuto cittadino, anche grazie all’apertura del MAXXI a Palazzo Ardinghelli. La miriade di immagini di Santa Maria Paganica, con i suoi ingenti crolli e con un’imponente struttura di messa in sicurezza, ha reso questa Chiesa una spettrale icona del sisma del 2009.
«Abbiamo accolto favorevolmente la notizia del completamento della fase di progettazione per Santa Maria Paganica, e questo invito alla sua presentazione – ha dichiarato il vice Sindaco Daniele -. Il Comune si adopererà, in sinergia totale con le altre Istituzioni coinvolte, per agevolare ed accelerare i processi di cantierizzazione, che andranno condivisi e valutati man mano, per consentire la fruibilità in sicurezza di un’area molto frequentata da chi vi risiede e da chi vi lavora».
«Finalmente si potrà rimarginare una delle ferite più profonde che il terremoto ha provocato alla città – sono le parole dell’architetto Antonio Di Stefano – In un contesto di riconquistata normalità, è determinante imprimere questo definitivo segno di rinascita per L’Aquila, con il restauro di uno dei suoi più importanti beni monumentali. Un restauro che si presenta già come uno dei più complessi ed affascinanti a cui sono chiamati, da anni, funzionari e tecnici dei Beni culturali del territorio. Una “sfida” che siamo pronti ancora una volta a condividere appieno, passo dopo passo».
Ha espresso così la sua soddisfazione il Segretario Regionale, dottor Nicola Macrì: «Mi sono reso conto subito dell’assoluta urgenza di stringere i tempi per il recupero di Santa Maria Paganica, in termini strettamente legati al dovere di tutela di un bene monumentale come questo e, non secondariamente, per quello che questa chiesa significa per L’Aquila e per gli aquilani. E questa urgenza poteva essere affrontata solo percorrendo la strada del confronto aperto tra le istituzioni e di un lavoro sinergico. Una strada che credo debba essere l’unica percorribile per imprimere una reale accelerazione al recupero del patrimonio culturale dell’Aquila e del Cratere».
Così l’incontro di ieri, con la condivisione delle linee progettuali, ha avviato l’iter per l’effettiva consegna del progetto esecutivo, che consentirà di attivare le necessarie procedure autorizzative, attraverso la convocazione della Conferenza di Servizi permanente (prassi già indicata per il progetto del Teatro Comunale). Da lì si procederà alla verifica preventiva della progettazione ed alla sua validazione. Un percorso reso certamente più agevole da questo confronto e che finalmente potrà portare all’avvio del restauro di Santa Maria Paganica.