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Lazio, al via48 mln per la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale

ROMA – È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio un avviso da più di 48 milioni di euro a valere sul Pnrr per valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico rurale regionale.
Il bando mira a dare impulso ad un vasto e sistematico processo di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno ai processi di sviluppo locale.

  1. a) edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (ad esempio mulini ad acqua o a vento, frantoi), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati; gli interventi previsti riguardano edifici ed insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio:
  2. b) strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);
  3. c) elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (ad esempio cappelle, chiese rurali, edicole votive), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali.

Beneficiari

Persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo dei beni appartenenti al patrimonio culturale rurale, definiti all’art. 2 dell’Avviso pubblico. In caso di impresa unica definita ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013, articolo 2, paragrafo 2, gli aiuti “de minimis” possono essere cumulati, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 5, paragrafo 1 del Regolamento (UE) n. 1407/2013, con aiuti “de minimis” concessi a norma di altri bandi o regolamenti, a condizione che non superino il massimale di 200.000,00 euro nell’arco di tre esercizi finanziari; inoltre, ai fini della quantificazione e della qualificazione del contributo finanziario concedibile, se è riconducibile al regime “de minimis” per imprese agricole, ex Reg. (UE) n. 1408/2013.

Spesa ammissibile, Contributo e modalità di erogazione:

Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000,00 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%. Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000,00 euro. In caso di più interventi riconducibili ad un unico progetto d’ambito, le domande di contributo sono presentate singolarmente, secondo gli importi definiti al comma 2 dell’Avviso; in questo caso, la somma dei contributi richiesti non potrà eccedere il multiplo di euro 150.000,00 corrispondente al numero di interventi che compone il progetto di ambiti. I Finanziamenti devono essere finalizzati alla realizzazione di opere materiali riconducibili a: – Risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati, ove opportuno, ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica nonché volti all’abbattimento delle barriere architettoniche. – Interventi di manutenzione del paesaggio rurale. – Allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole. L’intervento dovrà essere avviato, mediante le necessarie comunicazioni relative all’inizio dei lavori –  pena revoca del finanziamento – entro il 30 giugno 2023 e concluso entro il 31 dicembre 2025, con attestato da certificato di regolare esecuzione, ovvero collaudo.

Modalità di partecipazione e valutazione delle domande

La domanda di finanziamento, con l’avvenuto adempimento di versamento dell’imposta di bollo, firmata digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, completa della documentazione e dichiarazioni richieste, devono pervenire, pena l’esclusione, a partire dal 5° (quinto) giorno successivo alla pubblicazione del presente Avviso sul Bollettino Ufficiale Regione Lazio del 14 aprile 2022, ed entro e non oltre il 20 maggio 2022,  utilizzando esclusivamente l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. accessibile all’indirizzo https://portale-paesaggirurali.cdp.it/ L’ordine temporale di arrivo determinerà l’ordine di valutazione delle domande, con cui la Commissione procederà fino ad esaurimento delle risorse disponibili, secondo una procedura “a sportello”. Le attività di compilazione e di presentazione telematica delle domande di finanziamento e della documentazione devono essere completate, a pena di esclusione, entro le ore 16:59 del giorno 20 maggio 2022.