Le cascatelle di Bagni di Tivoli nella storia: gli effluvi sulfurei amati da tante generazioni (FOTO)
Tivoli – Un fascino inalterato nel tempo quello delle piscine termali a Bagni di Tivoli, oggi Tivoli Terme. Molta gente si recava presso questo stabilimento sia per le salutari inalazioni ed i fanghi terapeutici ma anche per godere delle piscine e delle cascatelle note in tutta la zona del centro Italia. Un tempo si poteva stare in piedi e beneficiare della caduta d’acqua a pressione fortissima sotto il sole cocente tipico di questa area situata lungo la Tiburtina Valeria.
E così gli effluvi sulfurei benefici sono stati apprezzati da tante generazioni. Gente che vi si recava con il treno, come peraltro accade ancora oggi data la vicinanza con la stazione ferroviaria.
Le Terme di Tivoli (meglio conosciute come Bagni di Tivoli) hanno una storia antica quasi quanto la città stessa e gli effetti benefici delle Acque Albule, così definite per il colore biancastro dovuto all’emulsione gassosa che si forma in superficie quando si liberano anidride carbonica e idrogeno solforato, sono stati esaltati dalla letteratura e dalla storia.
Scrittori come Plinio Secondo il Vecchio e Virgilio le menzionavano nelle loro opere, imperatori come Nerone e Adriano ne esaltavano le qualità terapeutiche, tanto da impegnarsi per avere le benefiche acque sulfuree sempre a disposizione nelle loro dimore. Cesare Augusto commissionò addirittura la costruzione di un impianto termale imperiale, le Terme di Agrippa, oggi conosciute col nome di Terme di Roma.
Intere generazioni hanno trascorso bellissimi e salutari giornate immersi nelle acque sulfuree naturali
Anche nel Rinascimento le terme furono ampiamente sfruttate ed apprezzate, in particolare con il governo del Cardinale Ippolito d’Este, che proprio per curare la sua salute malferma, fu promotore della costruzione dei Bagni Vecchi all’interno della maestosa Villa d’Este.