Le donne abruzzesi possono partorire in acqua. L’ospedale di L’Aquila, innovazione e natura di incontrano
L’Aquila. Il 22 ottobre 2014 è stato un grande giorno per le donne abruzzesi che decidono di partorire in modo più “naturale” è stata Inaugurata infatti,la nuova sala per il parto in acqua al S. Salvatore di L’Aquila. Il presidio Aquilano (una struttura eccellente nel settore, al di la di ogni polemica)offre così un’opzione in più alle donne, alzando ulteriormente l’asticella della qualità, grazie alla generosità dell’Ammi (associazione nazionale mogli medici italiani) – presieduta da Maria Grazia Tatti, coadiuvata da Rosanna Fain Bonda Mastrangelo – che ha acquistato la vasca per lo ‘speciale’ parto e l’ha donata all’ospedale di L’Aquila nel post-sisma. Presenti, tra gli altri, il Manager Asl 1 Giancarlo Silveri, il direttore sanitario aziendale, Teresa Colizza, il prof. Gaspare Carta, direttore di Ostetricia, la dr.ssa Sandra Di Fabio, direttore Neonatologia e Tin, il direttore sanitario del S. Salvatore Giovanna Micolucci e molti altri direttori di servizi.
Un’esperienza, quella della nascita in acqua, appannaggio, in Abruzzo, di pochi presìdi ospedalieri e che si accompagna a benefici psico-fisici nel rapporto mamma-figlio. Il parto in acqua sarà possibile solo per donne con gravidanze non a rischio e, ovviamente, limitatamente ai parti naturali. Per assistere al meglio le partorienti, il personale ha seguito un articolato corso di formazione professionale che ha riguardato ostetriche, ginecologi e neonatologi. Oltreché al decisivo atto di generosità della succitata Associazione, il progetto parto nel liquido si deve alla sensibilità del Manager Asl 1, Giancarlo Silveri e all’impegno dei responsabili dei Servizi interessati, in particolare del prof. Carta, direttore di Ostetricia e Ginecologia e del direttore di Neonatologia nonché del Dipartimento Materno-infantile, dr.ssa Di Fabio.
La nascita in acqua dà una serie di importanti benefici tra cui il rilassamento della muscolatura (e quindi meno dolore) e un più intenso contatto mamma-neonato.
“Sono davvero molto grato”, ha detto Silveri, “all’associazione mogli medici italiani che ci ha donato la speciale vasca e che ha dimostrato non solo grande generosità verso di noi ma anche e soprattutto pazienza e tenacia per perseguire questo obiettivo”
Il ‘pianeta-nascita’, al S. Salvatore, si avvale di due Servizi efficienti come Ginecologia e Neonatologia-Tin (terapia intensiva neonatale). Quest’ultimo servizio, che tratta parti prematuri (tra la 23esima e la 37esima settimana) assiste circa 104 parti pre-termine l’anno. Per quanto riguarda Ostetricia e Ginecologia del S. Salvatore, nonostante il calo verticale della natalità in quasi tutti gli ospedali italiani, anche nel 2013 è riuscito a mantenersi su standard di tutto rispetto come numero di parti: al di sopra della considerevole soglia di 1.000, per la precisione 1.021. Nei primi 7 mesi di quest’anno, Ostetricia ha registrato un aumento delle nascite: 45 in più tra gennaio e luglio 2014 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Valentina Luciani