Questa ricetta ha origini nel 500, molto in uso nel medioevo e soprattutto nei monasteri.Anche nelle nostre zone alcuni avi ricordano questa ricetta. Pulire un coniglio delle interiore e togliere la testa. Riempire l’interno del coniglio con un composto preparato un ora prima e lasciato riposare. Il composto è formato da pancetta tesa a cubetti, sale,pepe nero, alloro , prugne secche denocciolate, uva sultanina, scorse di limone ed arancio.( le dosi sono 2/4 di pancetta ed il restante 2/4 degli altri ingredienti, essendo ricette antiche le dosi non esistevano si creava tutto ad occhio) Riempire il coniglio, avvolgere tutto il coniglio con fette di pancetta tagliata fine , con due strati, e chiudere il coniglio con spago da cucina. Infilare il coniglio in uno spiedo e metterlo a cuocere preferibilmente in fuoco, o in un forno con gira arrosti. In una ciotola preparare un intingolo con olio extra vergine di oliva, sale, pepe nero, origano, due cucchiaini di aceto rosso e chiodi di garofano. mescolare ed una volta che si è rosolato il coniglio , cospargere di tanto in tanto l’intingolo. Cottura circa due ore , due ore e mezza. Servire sano su un tagliere in legno. Da tagliare in tavola
(La rubrica Le Vie Antiche della Tavola è curata da Ivan Cicchetti)