L’eccidio delle Fosse Ardeatine, avvenuto il 24 marzo 1944, rappresenta uno degli episodi più tragici e simbolici della Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. In risposta all’attentato partigiano di via Rasella, in cui persero la vita 33 soldati tedeschi, le forze di occupazione naziste decisero una rappresaglia immediata e spietata: per ogni soldato ucciso sarebbero stati fucilati dieci italiani. Il numero delle vittime salì a 335, a causa di un errore di conteggio.
Le vittime furono scelte tra prigionieri politici, ebrei, militari e civili detenuti nelle carceri romane, molti dei quali completamente estranei all’attentato. L’esecuzione avvenne nelle cave di pozzolana situate lungo la via Ardeatina, scelte dai nazisti sia per la loro vicinanza sia per la possibilità di occultare i corpi. Dopo le fucilazioni, gli ingressi delle cave furono fatti esplodere nel tentativo di nascondere l’eccidio.
Questo massacro suscitò profonda indignazione e dolore nella popolazione italiana e internazionale, diventando un simbolo della brutalità dell’occupazione nazista e del sacrificio di coloro che si opposero al regime. Dopo la liberazione di Roma, il 24 marzo 1949, fu inaugurato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove riposano le salme delle 335 vittime. Ogni anno, la città di Roma e l’intera nazione ricordano questa strage con una cerimonia ufficiale.
In occasione dell’81° anniversario, il 24 marzo 2025, Roma Capitale, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (ANFIM), ha organizzato una commemorazione pubblica in Piazza del Campidoglio. L’evento, intitolato “335 – Roma non dimentica l’eccidio delle Fosse Ardeatine”, ha visto la partecipazione di cittadini, autorità e rappresentanti delle istituzioni, che si sono uniti nel ricordo delle vittime attraverso parole, musica e poesia.
La memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine continua a vivere nel cuore degli italiani, ricordandoci l’importanza della libertà, della resistenza contro l’oppressione e del dovere di non dimenticare le atrocità del passato per costruire un futuro di pace e giustizia.