Dieci murales raffiguranti le storie e il mito di Roma sono stati realizzati nei sottopassi e sulle rampe del Grande Raccordo Anulare. Ad eseguirli, giovani artisti provenienti da ogni parte del mondo: Italia, Francia, Spagna,Venezuela e Uruguay. L’iniziativa, i cui lavori sono iniziati lo scorso novembre, si chiama GRAArt ed è stata ideata da David Diavù Vecchiato, esponente di spicco dell’Urban art italiana e fondatore del Museo di Urban Art di Roma. Il progetto è stato promosso dall’ ANAS con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali con lo scopo di riqualificare e valorizzare, attraverso la street art, quartieri ed aree che ruotano intorno a una delle principali arterie di comunicazione della città di Roma. Con questa iniziativa dunque il Grande Raccordo Anulare di Roma diventa un percorso artistico e culturale di immagini che rievocano le vicende della Roma antica e quelle della Roma moderna. Tutti i murales infatti sono legati a vicende e aneddoti delle zone della città in cui sono stati realizzati. Ogni artista si è documentato sulla zona destinata a ospitare il suo murale andando anche a visitare musei e centri espositivi. Si va così da “I guardiani di Ottavia” al “Martirio di Rufina e Seconda”, da “Shewolf Queen” a “Obelisco Nasone”. Ogni opera è poi corredata da una targa con Qr Code per consentire ai passanti, curiosi e appassionati, di accedere al sito web dedicato al progetto e leggere le storie che hanno ispirato gli interventi e le biografie degli artisti. Le aree del GRA interessate dal progetto sono: Torrino Mezzocammino (via Luigi Guglielmi), Gregna di Sant’Andrea (via Lucio Mariani), Romanina (via Pietro Rosano), Tor Vergata (via della Sorbona), Prenestina (via Collatina), La Rustica (via Damone), Ottavia (via Casorezzo), Trionfale (via Casal del Marmo), Boccea (via di Boccea), Aurelia (via Aurelia).