Oggi sabato 12 aprile, in occasione dell’inizio delle celebrazioni pasquali, il monumento simbolo della città di Tagliacozzo sarà destata dal torpore delle ultime settimane e tornerà a zampillare e a fare bella mostra di sé grazie ad un accurato lavoro che ha previsto il rifacimento dell’impianto idrico e di quello elettrico per il pompaggio, nonché dell’impianto di illuminazione e l’impermeabilizzazione della vasca.
La cerimonia di “risveglio”, voluta dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio, avrà luogo alle ore 12.00 nella omonima Piazza e prevedrà il saluto istituzionale, la relazione da parte della dirigente dell’Ufficio tecnico e del patrimonio comunali Ing. Roberta Marcelli, i ringraziamenti alle imprese che hanno lavorato all’importante intervento di riqualificazione, la benedizione dei nuovi impianti da parte del Parroco d. Ennio Grossi e la preghiera al Patrono della Città, Sant’Antonio di Padova cui il monumento è dedicato, da parte di P. Francesco Di Salvatore O.F.M. Conv.
“DIVO ANTONIO PATAVINO… 1825”, recita infatti la scritta incisa alla base dell’Obelisco. Nel luogo ove ora sorge la Fontana, un tempo era posizionato il cosiddetto “Pilozzo”: un seggiolone in pietra sul quale venivano fatti sedere, con le braghe calate, i debitori insolventi e venivano proclamati falliti da un banditore. Questa pubblica gogna assolveva il malcapitato da ogni suo debito ma in verità l’onta si trasmetteva a diverse sue generazioni.
Quando venne posta fine a questa pratica, nel centro della piazza furono sistemate delle cisterne in pietra per la misurazione del frumento. Circa il XVII si decise poi di sostituire tali misure con una guglia in legno che abbellisse il luogo. Questo manufatto, ormai eroso dal tempo e dagli agenti atmosferici fu abbattuto da una tempesta di vento verificatasi nel 1823 e da esso “ne uscì gran copia di vespe”, come racconta lo storico locale G. Gattinara, “che ivi avevano nidificato da anni”.
Di lì l’Amministrazione comunale del tempo decise di edificarvi, con il denaro avanzato dalle spese per la festa del Patrono Sant’Antonio, una fontana in pietra che accrescesse il decoro della piazza. La fontana che getta acqua da 8 zampilli (quattro verticali, nascenti da altrettante conchiglie scolpite e quattro orizzontali scaturenti dai quattro angoli della massa rocciosa), poggia su una base di forma ottagonale al centro della quale vi è uno scoglio di roccia “accartocciata” naturalmente, sormontato da un piedistallo ai cui quattro lati è ornato da altrettante sfere di pietra.
Alla base del piedistallo vi è l’iscrizione in latino con la dedica al “Divo Antonio Patavino”, al Patrono cioè Sant’Antonio di Padova, l’anno di ultimazione dei lavori 1825 e l’indicazione della realizzazione dell’opera durante il Regno di Francesco I di Borbone, Re delle Due Sicilie. Da tale piedistallo si erge, poggiando su quattro palle di bronzo, il celebre obelisco sormontato dalla Croce e formato da 16 bugne di pietra con al termine una croce in ferro.
Nella mattinata del Sabato delle Palme l’importante monumento sarà restituito alla sua funzionalità, dopo un lungo periodo di lavoro che ha visto coinvolte alcune ditte per l’impermeabilizzazione della vasca (Boccabella Srl), il rifacimento degli impianti idrico (Salera termoidraulica), elettrico (ATP elettronica Srl) e illuminotecnico (ELMA Srl). La Fontana sarà ornata in questo periodo dai consueti ulivi, offerti quest’anno dalla Vivai “Ecodef” della famiglia De Foglio.