Avezzano. “Vieni spirito scendi su di noi donaci forza e consolazione in questo momento di dolore”. Queste le parole con le quali il vescovo Massaro, circondato da diversi sacerdoti, ha iniziato la celebrazione funebre con profonda commozione. Davanti la bara bianca della piccola Alessia per la quale il vescovo ha auspicato “la gioia di risorgere con Gesù”.
Anche il sagrato della chiesa di San Michele è stato letteralmente invaso da amici e conoscenti che hanno voluto prendere parte alla funzione. Presenti i carabinieri, la polizia locale di Avezzano in alta uniforme, la protezione civile, gli alpini e la banda.
Il vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, è arrivato e ha abbracciato insieme a don Adriano Principe la famiglia di Alessia. I tanti fedeli presenti con compostezza hanno recitato insieme a don Antonio Allegritti, parroco di San Pelino, il rosario in attesa dell’inizio della messa.
“È molto forte in questo momento il desiderio di fare silenzio perché solo il silenzio è il linguaggio del dolore”, ha affermato il vescovo, “le uniche parole che salgono dal cuore davanti alla bara di Alessia sono delle domande. Domande sulla sua morte, sul perché il male si sarebbe accanito con tanta ferocia. Sul perché e sul cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. Una domanda: come può essere possibile un evento così tragico senza perdere l’amore della vita? Non è questa ferita troppo dolorosa per le nostre forze, lo strazio che proviamo troppo forte? Davanti a una vita spezzata a 12 anni viene solo da piangere. Si è orfani se si perdono i genitori, si è vedovi se si perde il coniuge. Non c’è parola che descrive quando si perde un figlio. Perché le parole non sono capaci di esprimere questo dolore. Alessia l’ho vista in foto”, ha detto il vescovo Massaro, “ed è bella e a detta di tutti disponibile, brava e pronta ad aiutare i compagni. In parrocchia si trovava bene ed era legata a don Antonio, che per lei era il prete più bravo. Noi dobbiamo avere la forza di bussare alla porta del Vangelo per recuperare un po’ di speranza”.
“Sulla croce al culmine della sofferenza Gesù chiede al padre perché l’ha abbandonato. La domanda di Cristo sulla croce è anche la nostra domanda, la mia domanda. Quando ti siamo venuti a trovare a casa tu Eda ci hai chiesto ‘dove stava Dio in quella tragedia e perché si è distratto in quel momento?’ È la stessa domanda di Gesù al padre. È come se Gesù dicesse io da te mi sento abbandonato, non percepisco la tua presenza, ma tu sei e rimani il mio Dio. Gesù aveva circa 30 anni e aveva fatto del bene a tutti. Forse era necessario questo perché ci desse delle speranze?
Per noi la morte è una sconfitta irreparabile, solo colui che è morto può darci delle speranze per una morte come quella di Alessia. Cristo ha conosciuto e accettato il cammino della morte perché la nostra morte, la morte della piccola Alessia possa avere una speranza”.
Voi genitori nella veglia pasquale del 2015, siete diventati figlio di Dio. La fede può aiutarci ma è necessario rimanere uniti. Tutta la gente della Marsica che ben conosce la sofferenza si è stretta intorno a mamma Eda e papà Petrit, ora carissimi uniamoci e preghiamo insieme. Non dividiamoci perché la divisione non aiuta. Voi genitori continuate a custodire l’amore per la vita”.
“Sono rimasto colpito dalla vostra compostezza”, ha aggiunto il vescovo, “e oggi abbiamo bisogno che voi diciate a noi che non bisogna perdere la speranza per la vita. Il ricordo di Alessia vi spinga ad amare ancora di più e a comprendere meglio le angosce e le sofferenze. Cara Alessia prenditi cura dei tuoi amici che tanto ti vogliono bene, sarai sempre nei nostri cuori ti hanno scritto, a te chiedo di vigilare sui bambini che soffrono in qualunque angolo della terra. Sono certo che appena sei arrivato in paradiso hai chiesto a Gesù di consolarli”.
Accanto alla bara il vice sindaco facente funzioni, Domenico Di Berardino con i il presidente del consiglio di Avezzano Fabrizio Ridolfi e il consigliere Alfredo Chiantini. Presenti anche l’assessore Loretta Ruscio, i consiglieri Ernesto Fracassi, Seritti, Concetta Balsorio e Stefano Lanciotti.Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha portato il proprio cordoglio alla famiglia a nome dell’intero Abruzzo accompagnato dal capo di gabinetto, Massimo Verrecchia. Con loro anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.