Rocca di Botte – Un evento suggestivo intriso di fede, di cultura e di tradizione. Protagonista il gemellaggio tra Rocca di Botte e Trevi nel Lazio. Cosicchè per la prima volta nella storia, e specificamente nell’occasione dell’ottavo centenario dalla canonizzazione di san Pietro eremita, l’urna contenete il corpo del santo torna a Rocca di Botte suo paese natio. E’ dunque grande festa per queste due Comunità, ma anche per la diocesi Anagni – Alatri, visto che la Canonizzazione è avvenuta il I ottobre 1215 per delega di papa Innocenzo III tramite il vescovo di Anagni Giovanni, ed essendo la chiesa trebana, tutt’oggi, sotto la giurisdizione della stessa diocesi.
L’alone di santità che avvolge la figura di S. Pietro è di grande fascino. Fu infatti precursore di quel movimento che prenderà il nome da Francesco d’Assisi, egli sarà per la Piana del Cavaliere (Carsoli e dintorni) e per tutta la valle dell’Aniene, un valido testimone itinerante del Vangelo. Molte sono le analogie tra i due santi: il lupo, la vita ascetica, le visioni, la natura nei suoi aspetti più profondi, la penitenza, la preghiera etc.
Quest’anno dunque le due comunità si preparano a vivere un evento eccezionale in cui per la prima volta, dall’anno della sua morte, ritorna San Pietro con le sue spoglie a Rocca di Botte dopo quasi 950 anni. Il corteo processionale ripercorrerà anche quello che era l’alveo familiare: la casa dove egli aprì gli occhi al mondo.Sarà una manifestazione di fede, di religiosità, di storia antica e di un passato che ritorna. Abbiamo la fortuna di vivere questo momento; allora invito tutti gli abitanti di Trevi nel Lazio e i nostri compari di Rocca di Botte ad esporre, alle finestre delle abitazioni, fin da oggi, drappi, nastri, di colore bianco e azzurro (sono i colori di S. Pietro) all’insegna dell’avvenimento storico che rimarrà negli annali e nella memoria di tutti.