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Lutto a Roma, addio a Teresa Alemanno

Roma -. “È terminata ieri una lunga vita di 93 anni di amore e di lotta per la propria famiglia. Cominciata con la nonna Paola e il nonno Alfio, socialista che pagò il prezzo delle sue idee, continuata sotto le incursioni degli aerei aglo-americani nel cielo di Gallipoli, insieme alle sue sorelle maggiori Lina e Titina e al fratello più piccolo Giovanni.” Con queste parole Gianni Alemanno, già sindaco di Roma, rende nota ufficialmente la scomparsa della madre Teresa. Una figura garbata che è sempre riuscita a trasmettere importanti valori umani e sociali. 
Gianni Alemanno nella nota racconta la storia di Donna Teresa:
“Fino a quando si innamorò e sposò Pino, ufficiale dell’esercito 16 anni più grande di lei, pronto a partire verso il Nord sui confini settentrionali dell’Italia nella guerra fredda. Ogni anno un trasferimento: Bari (dove sono nato io e mia sorella Gabriella), Casarsa, Udine, Padova, Piacenza, Bolzano, Torino. E lei pronta con i bauli e le valigie in mano a seguire il suo uomo e a portare la sua famiglia. E, fra tutte queste prove, arriva un’altra figlia, Antonella, che muore a pochi anni, il suo angelo in paradiso.
Il Generale Alemanno va in pensione e la famiglia si trasferisce a Roma all’alba degli anni ‘70, termina la guerra del marito e comincia quella del figlio. Le risse sotto scuola in cui lei provava a mettersi in mezzo, poi le perquisizioni in casa e i mitra spianati della Digos affrontati con coraggio, come tante altre mamme di destra in quegli anni. Infine le file per portare al figlio i pacchi a Rebibbia per dieci lunghi mesi.
Nel frattempo Pino si ammala e per più di quindici anni è tutto sulle spalle di Teresa.
Arrivano i nipoti Edoardo e Manfredi e le altre grandi soddisfazioni, mai neanche sperate: la Camera dei deputati, il Ministero delle Politiche agricole e il Comune di Roma, la figlia dirigente di punta nelle Agenzie fiscali. Poi, ancora, le amarezze: le inchieste, le accuse, addirittura per associazione mafiosa, tutta la famiglia coinvolta. Un lungo calvario durato sette anni, stringendo i denti, arrabbiandosi ascoltando i telegiornali, contando i tantissimi che abbandonavano o addirittura tradivano.
Ma Lei sapeva che tutto questo sarebbe finito, glielo dicevano Sant’Antonio e tutti i suoi cari che gli parlavano dal Cielo. E non mollava in attesa della Giustizia che doveva arrivare. Poi l’8 luglio è giunta la mia sentenza in Cassazione, tutte le inchieste si sono ridotte a niente e lei, raggiunto il suo ultimo obiettivo, la sua soddisfazione finale, ha cominciato ad andarsene.
Questa è la sua storia, fatta di amore, di generosità infinita, di coraggio indomabile, la storia di mia madre Teresa.”
Maria Giovanna Greco, Aldo Di Lello e altri 5330
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