Maggiori controlli delle forze dell’ordine su tutta la Marsica: rischio procedimenti penali e carcere per chi vìola le regole
Avezzano. Riguardo al decreto del 10 di marzo, denominato “io resto a casa”, è importante ricordare alla cittadinanza quali sono le restrizioni messe in atto dal governo, per scongiurare l’ulteriore espansione dell’epidemia legata al coronavirus e le relative pene, che in alcuni casi possono essere davvero molto severe.
Riguardo queste limitazioni il decreto specifica che è necessario “Evitare ogni spostamento delle persone fisiche a eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, (per esempio motivi salute). A essere consentito è invece il rientro verso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Proprio in virtù di ciò è necessario ricordare le sanzioni a cui si va incontro, a volte anche gravissime, nel caso in cui non si rispetti il decreto. Le forze di polizia sono tenute e stanno effettuando numerosi controlli sul territorio, che in caso di negligenza possono avere effetti anche gravi, dal risvolto penale.
Le forze di polizia (carabinieri, polizia, polizia municipale ecc) stanno chiedendo l’esibizione delle autocertificazioni, che, nel caso risultino false, implicano il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale, reato per cui è previsto da uno a sei anni di reclusione, ma anche l’arresto facoltativo in flagranza con la procedibilità d’ufficio, in quanto potrebbe configurarsi anche l’ipotesi ben più grave prevista dall’articolo 452 del Codice penale “delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica”.
In caso di non rispetto delle norme, quindi, le forze dell’ordine stanno provvedendo a segnalare gli episodi alla procura di competenza, che sono tenute ad aprire fascicoli. In seguito, in base alla decisione dell’autorità giudiziaria, potrebbe essere comminata un’ammenda, ma anche trasformarsi in provvedimenti con risvolti penali ben più gravi, come ad esempio il carcere.
Nel caso in cui il soggetto fermato presenti i sintomi del coronavirus o sia addirittura positivo al tampone, e nonostante questo abbia deciso comunque di andarsene in giro, oltre a quanto già detto sopra, potrebbe essere imputato anche di violazione della quarantena, che equivale ad un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie, che si trasforma in omicidio doloso, con pena la reclusione non inferiore a 21 anni.