MANDELA – Da Italia dei Diritti riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa: ”
“Uno dei temi di cui più si discute in questo periodo è l’ambiente; transizione ecologica, inquinamento dei mari da materie plastiche, lo scioglimento dei ghiacci, la carenza di impianti ecc.ecc. Proprio quest’ultimo tema, gli impianti, sono un pò il tallone di Achille del nostro Paese; la carenza di impianti per la lavorazione dei rifiuti riduce la possibilità di fare del rifiuto una risorsa creando al contempo un problema. Al di là delle motivazioni che spingono l’Italia a non costruire altri impianti e quindi a portare i rifiuti prodotti nelle nostre case in altri Paesi con costi non indifferenti, il movimento Italia dei Diritti accende i riflettori su impianti che sono alla base della raccolta differenziata e cioè sulle isole ecologiche ed in particolar modo su quella che si trova nel comune di Mandela gestita dalla società consortile Pragma e che serve i paesi dell’unione dei comuni della Valle Ustica. Carlo Spinelli segretario provinciale romano e responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti interviene denunciando il disservizio chiedendo lumi al presidente di turno dell’unione dei comuni della Valle Ustica Fiorenzo De Simone e al sindaco di Mandela Claudio Pettinelli:” Dopo la segnalazione fatta dal consigliere dell’unione dei comuni dell’Italia dei Diritti Giovanni Ziantoni già responsabile Territori e Circoli per la Valle dell’Aniene del movimento e consigliere ombra del comune di Mandela, che denunciava la presenza di rifiuti anche pericolosi nonchè di carcasse di veicoli all’esterno dell’isola ecologica di Mandela, ne abbiamo verificato il protrarsi della chiusura temporanea che doveva inizialmente essere compresa tra il 15 dicembre 2021 ed il 31 gennaio 2022 con ordinanza numero 2 del 15 dicembre 2021 a firma del responsabile del servizio tecnico ing. Alessandro Angelini e che invece insiste tutt’ora senza che ci risulti una nuova ordinanza che determini la proroga dell’inattività dell’ecocentro e senza neanche un avviso affisso all’esterno dell’isola ecologica stessa. L’unica informativa che siamo riusciti a trovare nel sito dell’unione dei comuni riguarda una raccolta di ingombranti con un’isola ecologica temporanea presso la stazione ferroviaria di Mandela che si è svolta il 12 ed il 26 marzo c.a. a sostituire la chiusura temporanea dell’ecocentro.
Quindi – continua Spinelli – sembrerebbe che non sia stato emesso dalle stanze dell’unione dei comuni della Valle Ustica alcun avviso che avverta i cittadini del protrarsi della chiusura dell’ecocentro in questione e così qualcuno, una volta fuori l’isola con materiali da gettare non fa altro che abbandonare il rifiuto a terra creando così la discarica a cielo aperto che notiamo all’esterno dell’impianto. Certo questo non giustifica il gesto di inciviltà di chi abbandona il rifiuto a terra – prosegue Spinelli – ma sicuramente contribuisce soprattutto se nessuno si degna di ripulire l’area dai rifiuti e di questo chiediamo spiegazioni al sindaco Claudio Pettinelli essendo questi rifiuti sul territorio del comune di Mandela. Il motivo della chiusura temporanea dell’isola disposta dall’unione di comuni della Valle Ustica sono i lavori di ammodernamento dell’impianto, lavori che al momento non sembrano andare avanti e che, almeno dalle informazioni che abbiamo, non hanno una data certa di scadenza; anche il cartello che si affigge all’apertura del cantiere di lavoro e che dovrebbe contenere tutte le informazioni inerenti i lavori ad iniziare dal committente fino ad arrivare all’esecutore passando per i vari responsabili i dati relativi all’autorizzazione dei lavori con a vista i costi previsti e la data di inizio e fine lavori risulta essere completamente in bianco nelle voci che dovrebbero riportare tutte le informazioni di cui sopra.
Questo – va avanti ancora Spinelli – è regolato dal DPR 380 del 2001 e dal D.L. 81 del 2008 che ritiene obbligatoria l’esposizione del cartello informativo dei lavori e deve essere anche tenuto sotto costante controllo perchè il cancellarsi delle informazioni o per eventi atmosferici o con il passare del tempo che non permette la lettura delle stesse costituisce un’ipotesi di reato. In questo caso il reato ipotizzato si configurerebbe con la mancata compilazione del cartello e secondo l’art. 44 comma A del TUE prevede una sanzione pecuniaria fino a 10.329 euro.
Ricordiamo inoltre che,lo scorso anno, mentre quasi tutti i comuni italiani causa Covid hanno mantenuto inalterata la tassa sui rifiuti ( qualcuno addirittura è riuscito ad abbassarla ) l’unione dei comuni della Valle Ustica l’ha aumentata richiamando la stessa motivazione quindi gli utenti pagano di più avendo un servizio , quello dell’ecocentro, in meno. L’attuale presidente di turno dell’unione dei comuni della Valle Ustica è Fiorenzo De Simone e ancora una volta dobbiamo chiedere a lui, come già fatto più volte per il comune da lui amministrato, spiegazioni su questa situazione che si è creata così come dobbiamo chiedere al sindaco di Mandela Claudio Pettinelli se intende far rimuovere i rifiuti all’esterno dell’ecocentro e magari se intende anche allestire una videocamera per sorvegliare il sito e risalire a chi si rende colpevole dell’abbandono dei rifiuti.
I nostri consiglieri dell’unione dei comuni della Valle Ustica Antonello De Pierro capogruppo consiliare IdD di Roccagiovine e presidente del movimento e Giovanni Ziantoni capogruppo consiliare Italia dei Diritti di Percile attraverso i canali istituzionali approfondiranno questa situazione sperando di ricevere risposte esaurienti così come speriamo – conclude Spinelli – che al più presto venga riattivato il servizio di conferimento dei rifiuti presso l’isola ecologica, essenziale per gli utenti e fondamentale per un buon servizio di raccolta differenziata”.
Ufficio stampa Italia dei Diritti provincia di Roma