Mandela – Prende posizione il dott. Vincenzo Dante, consigliere di opposizione e candidato sindaco alle ultime elezioni comunali di Mandela. Il dito è puntato su una serie di azioni e scelte amministrative che la maggioranza starebbe compiendo.
“Uno dei principali punti programmatici dell’attuale Amministrazione comunale – spiega Dante in una nota social – era costituito proprio dalla realizzazione di un parcheggio in Via della Corona.
Sennonché il procedimento per l’approvazione del progetto e per l’affidamento e l’esecuzione dei relativi lavori si è sin da subito rivelato un colossale pasticcio.
Già nell’ottobre dello scorso anno – subito dopo le elezioni – il sottoscritto, per puro spirito di collaborazione, aveva fatto rilevare all’Amministrazione appena insediata una serie di vistose anomalie.
Anzitutto, la richiesta per il parere paesaggistico era stata erroneamente inoltrata alla Regione Lazio piuttosto che alla Soprintendenza, che, invece, è l’organo competente al relativo rilascio; cosicché lo stesso Comune di Mandela ha emesso l’autorizzazione paesaggistica non soltanto senza aver acquisito il prescritto parere, ma anche senza che si fosse formato il silenzio assenzo sulla stessa richiesta di parere, visto che quest’ultima era stata indirizzata ad un organo incompetente.
Senza contare che la trasmissione degli atti alla Regione ha anche generato un equivoco, in quanto detto Ente, ritenendo che il Comune non intendesse avvalersi della subdelega in materia paesaggistica, ha a sua volta avviato l’istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica.
Inoltre, la Giunta comunale, con propria deliberazione, ha approvato il progetto addirittura prima del rilascio della suddetta (invalida) autorizzazione paesaggistica, sebbene detta autorizzazione fosse propedeutica alla stessa delibera di approvazione (che, nel caso dell’opera pubblica, fa le veci del permesso di costruire).
Nonostante ciò, – prosegue – allo scopo di dimostrare al Ministero il rispetto del termine previsto per l’inizio dei lavori (che scadeva il 13 ottobre 2021 e che, se non rispettato, avrebbe comportato la perdita del finanziamento) si è comunque proceduto alla consegna degli stessi lavori in data 13 ottobre 2021, dando atto, nel relativo verbale, che però era ancora in itinere “il perfezionamento del parere paesaggistico”. Il che costituisce una vera e propria contraddizione in termini, visto che, se su di un’area insiste il vincolo paesaggistico, non può muoversi neanche una foglia senza la relativa autorizzazione.
Per aggiustare il tiro, il Comune di Mandela ha infine inoltrato la richiesta di parere alla Soprintendenza, ma ciò ha ulteriormente complicato le cose, visto che, a quanto pare, quest’ultima, ai fini del rilascio del parere, ha richiesto che sull’area destinata a parcheggio venissero eseguiti dei saggi archeologici.
Ciò premesso – e chiedo scusa per avervi tediato con tutti questi dettagli tecnici – sappiamo che, per eseguire i suddetti saggi archeologici, l’Amministrazione ha dovuto affidare l’esecuzione degli scavi ad un’impresa e conferire un incarico professionale ad un archeologo che sovrintendesse ai lavori.
Per cui le domande da porsi sono le seguenti:
1) Visto che il finanziamento ministeriale ammonta a soli 100.000 euro e che in detti 100.000 euro – in base al quadro tecnico economico approvato – non risultavano essere ricompresi né i costi dei saggi archeologici, né la parcella dell’archeologo, come farà il Comune di Mandela a pagare l’esecuzione degli scavi e la parcella dell’archeologo?
2) Per pagare le suddette spese si contrarrà un nuovo mutuo, in tal modo andando ad aggravare la già pesante situazione debitoria del Comune di Mandela?
3) Come la mettiamo sul piano del dissessto idrogeologico, visto che gli scavi sono molto profondi e che, oggi volta che piove, si riempiono di acqua che si infiltra copiosamente nel terreno?
4) Inoltre, visto che il termine per l’inizio dei lavori – pena la perdita del finanziamento ministeriale – era stato prorogato al 31 gennaio 2021, siamo sicuri che questo finanziamento non sia ormai andato perduto (i saggi archeologici non sono qualificabili come lavori di realizzazione dell’opera, considerato che sono preordinati al solo rilascio del parere paesaggistico da parte della Soprintendenza, che attiene ad una fase precedente a quella dell’inizio dei lavori)?
Come noto, il Gruppo di Minoranza che rappresento non condivideva la realizzazione di quest’opera, che – come avremo tutti modo di constatare – si rivelerà soltanto un’inutile cattedrale nel deserto, scaturente dall’ennesimo intervento di cementificazione.
Ovviamente, era del tutto legittimo che l’Amministrazione comunale la pensasse diversamente e che, per conseguenza, si adoperasse per perseguire quello che era uno dei suoi principali punti programmatici.
Ma adesso si è davvero passato il segno.
Perché – conclude – una cosa è realizzare un parcheggio utilizzando esclusivamente dei fondi erogati dal Ministero; altra cosa è indulgere ad un simile scempio del territorio, con l’insorgere di notevoli spese aggiuntive che dovranno essere sopportate dalla Comunità di Mandela e con l’esecuzione di movimenti terra di notevole entità che, inevitabilmente, andranno ad aggravare i problemi legati al dissesto idrogeologico.”