CARSOLI – Da Luisa Galeone riceviamo e pubblichiamo:
“Giorni fa le mani pietose di qualcuno hanno ripulito il bel tempietto al centro dei vialetti del cimitero, fiori finti o sbiaditi, ceri e moccolotti consunti ed altre cianfrusaglie inutili, abbandonati proprio lì da tempo sono stati rimossi, restituendo a quel luogo bellezza e dignità.
Le bifore decorate con colonnine tornite risaltano tra mazzi di fiori freschi ben distribuiti.
Un inginocchiatoio ed un crocifisso sono stati collocati al centro per ricordare la sacralità di quel luogo, dove per molti riposano ricordi di cui non ti vorresti liberare.
Mi chiedo il perché di tanta incuria, del degrado di un luogo che pure ci appartiene a tutti, alla nostra memoria, alla nostra antica tradizione.
Forse, mi chiedo: può esser meglio essere ciechi? O far finta di essere ciechi, in ordine alle “limitate risorse” ?
Non è così! L’amore e la cura per quei luoghi cimiteriali possono restituire valori alla vita. L’architettura del tempietto, gli imbotti scavati nella pietra da mani sapienti, tempo ed equilibrio restano impressi in quel lavoro, esprimendone con semplicità la lineare bellezza.
“Non è la materia che genera il pensiero, ma il pensiero che genera la materia”, unisco il mio ad un pensiero di Giordano Bruno, che restituisce senso e forza a questa mia etica.