“Mi concederesti un ballo?” di Raffaele Di Leva, prologo di una storia d’amore tra arte e sport
"Apparivano con le loro personalità un po' come Venere e Marte che si incontrano a metà o come due astri che viaggiano su traiettorie distinte nella volta celeste..."
“Mi concederesti un ballo?” è un romanzo d’amore che vede come protagonisti Cristina Dell’Acqua, giovane pallanuotista del Neapolis e del Setterosa, e Francesco Castaldo, laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e amante dell’arte, della musica, della pittura e della fotografia. Arte e Sport si troveranno faccia a faccia al medesimo tavolo nel bel mezzo di una gara di ballo. Da una parte le musiche dagli anni ’60 sino ai giorni nostri, dall’altra i componimenti musicali di Ludovico Einaudi rappresenteranno la colonna sonora, nonché la cornice ideale per la nascita di una genuina e divertente storia d’amore che accompagnerà il lettore tra pensieri introspettivi ed esplosioni di ilarità che rendono questo romanzo fresco e genuino.
RAFFAELE DI LEVA è nato a Napoli, il 27 gennaio 1988. Laureato in Ingegneria Aerospaziale e Astronautica, lavora come analista programmatore e sviluppatore informatico. Amante dei romanzi rosa di natura filo-parigina e della semplicità nel quotidiano, che caratterizza anche la sua scrittura e il suo stile narrativo, volto ad accompagnare il lettore in giro per Napoli attraverso gli occhi dei personaggi. Il suo esordio letterario, Gli incontri del destino, edito da Viola Editrice (2020) ha ricevuto una menzione d’onore durante la XII Edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore. Mi concederesti un ballo? rappresenta il prologo della sua nuova opera che si concluderà nel prossimo romanzo rosa.
Raccontaci qualcosa di te e di come è nata la passione per la scrittura
“Sono Raffaele Di Leva, sono nato e vivo a Napoli da 35 anni, sono laureato in Ingegneria Aerospaziale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e lavoro come analista programmatore e sviluppatore informatico. La passione per la scrittura è nata da bambino, è cresciuta durante tutto il periodo scolastico grazie a degli ottimi insegnanti, a partire dalle scuole elementari, e si è affinata nel corso della maturità liceale. Durante il percorso universitario e lavorativo, sebbene a stampo più scientifico, ho continuato a coltivare la mia passione per l’ambito letterario, recensendo qualche libro sul sito della Feltrinelli, tra cui “Il Piccolo Principe” e “Colazione da Tiffany”, o pubblicando sui social qualche mio pensiero un po’ più profondo sull’amore”.
Che genere di scrittore sei e quali sono gli autori che ti hanno ispirato?
“Tra gli autori che mi hanno ispirato c’è al primo posto, senz’alcun dubbio, Nicolas Barreau, autore di tanti romanzi rosa di natura filo-parigina, il quale descrive la Ville Lumière in maniera impeccabile, con delle colorate pennellate e un linguaggio eccezionale e, al tempo stesso, attraente nella sua semplicità di comprensione. Adoro i romanzi, le poesie e le opere che parlano d’amore in tutte le sue infinite sfaccettature, a partire da William Shakespeare con “Romeo e Giulietta” fino ad arrivare ad autori contemporanei come Mathias Malzieu, Daniel Glattauer, Nicholas Sparks, Massimo Bisotti, Mirko Sbarra, Diego Galdino…”
Parlaci di Cristina e Francesco i protagonisti del libro
“Si tratta di un romanzo rosa che vede come protagonisti Cristina Dell’Acqua, giovane pallanuotista del Neapolis e del Setterosa, e Francesco Castaldo, laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e amante dell’arte, della musica, della pittura e della fotografia. Arte e Sport si troveranno faccia a faccia al medesimo tavolo nel bel mezzo di una gara di ballo”.
Ci sono elementi autobiografici nei personaggi che hai ideato?
“C’è un po’ di me in ogni personaggio del romanzo “Mi concederesti un ballo?”, come era successo in parte anche nel primo romanzo rosa “Gli incontri del destino” pubblicato da Viola Editrice nel 2020. Tuttavia, a differenza del primo romanzo, il protagonista Francesco si ispira per un buon 80% al sottoscritto a livello di timidezza e introspettività… poi toccherà al lettore scoprire quanto di Francesco c’è in me e quanto di me c’è in Francesco e quanto c’è di romanzato”.
Quale idea di amore ci trasmette Mi concederesti un ballo?
“Ci sarà la nascita di una genuina e divertente storia d’amore, descritta in tutte le sue infinite sfaccettature e vissuta tra alti e bassi, tra pensieri introspettivi ed esplosioni di ilarità che coinvolgeranno non solo i protagonisti Cristina e Francesco in primis, ma anche amici e parenti che fungeranno da collante durante le vicende sentimentali”.
La città di Napoli fa da sfondo alla storia sentimentale che hai narrato. Ti va di dirci qualcosa in più sulla scelta dell’ambientazione?
“I due protagonisti sono nati e vivono nella città partenopea e in particolare Cristina vive nel mio quartiere di Fuorigrotta, caratterizzato non solo dallo stadio Diego Armando Maradona e dalla sede centrale dell’Università degli Studi “Federico II”, ma anche dalla Piscina Scandone, uno degli impianti sportivi più grandi a livello architettonico in tutta Italia, la quale rappresenta un “angolo di Paradiso” per la protagonista. Attraverso Cristina e Francesco e i personaggi che ruotano intorno a loro, cerco di accompagnare il lettore in giro per Napoli alla scoperta di tanti luoghi e punti urbanistici a me tanto cari”.
Nel finale sveli che ci sarà un seguito, cosa può aspettarsi il lettore?
“Il romanzo “Mi concederesti un ballo?”, pubblicato con Viola Editrice a maggio 2023, è caratterizzato da una prima parte, avente il sottotitolo “Prologo di una storia d’amore tra arte e sport”, e da una seconda parte, la quale dovrebbe uscire probabilmente l’anno prossimo. In questa prima parte, che rappresenta un “prologo”, vengono gettate le basi per una genuina storia d’amore, la quale entrerà nel vivo nella seconda parte con una crescita graduale dei protagonisti”.
Scegli per il libro tre aggettivi che possano definirlo
“Mi concederesti un ballo? è caratterizzato da un linguaggio “semplice” con l’intento di arrivare ai cuori dei lettori appartenenti a diverse fasce d’età. È “scorrevole” per quanto riguarda la lettura e “genuino” perché nato dalla profondità del mio essere”.
Quali sono i temi ricorrenti nella tua narrativa?
“Tra i temi ricorrenti c’è in primis l’amore in tutte le sue infinite e svariate sfaccettature, il tema della famiglia, il mondo dell’arte, dello sport, del ballo e i relativi valori come la determinazione nel mettersi sempre in gioco, la sana competizione, la volontà di superare i propri limiti…”