L’Aquila – L’Unione Europea con il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 ha stanziato oltre 24 miliardi di euro per il Military Mobility Initiative (MMI), un piano infrastrutturale volto a migliorare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie degli Stati dell’Unione.
Interessata da questa iniziativa è anche la nostra rete ferroviaria L’Aquila – Sulmona – Pescara. Potenziare questa tratta non significa solo adeguarla agli scopi militari previsti dal MMI e quindi renderla operativa in caso di necessità (come disastri naturali, trasporto vaccini, logistica eccezionale, etc.), ma permetterebbe alla regione Abruzzo di portare a termine un lavoro di riammodernamento che i cittadini aspettano da molto tempo. È indubbio che, allo stato attuale, la rete ferroviaria dell’Abruzzo interno sia in forte sofferenza, vista e considerata sia la morfologia del territorio che i cataclismi naturali che lo hanno coinvolto negli ultimi anni.
Il carattere dualistico civile-militare del nostro sistema ferroviario fa sì che cogliere questa opportunità sia per noi fondamentale. Da un lato, infatti, potremmo allinearci con i nostri alleati Europei in termini di difesa, mentre dall’altro potremmo soddisfare le esigenze di trasporto civile. Questo si traduce in una maggiore celerità di sposamento, nella possibilità di poter disporre di maggiori corse giornaliere e, soprattutto, di poterne vedere l’utilizzo per scopi commerciali ed economici.
Allo stato attuale lo spostamento merci su rotaia non è economicamente vantaggioso, ma grazie al riammodernamento tramite il QFP saranno possibili maggiori volumi di carico con conseguente abbattimento dei costi di trasporto.
La volontà è quindi quella di utilizzare questa tratta come veicolo di crescita economica permettendo alle zone interne di ambire al ruolo di “cerniera” tra costa Tirrenica e costa Adriatica che il comprensorio appenninico non ci permette attualmente di ottenere.
Per i tecnici il completamento dei lavori per la tratta complessiva Pescara – Sulmona – L’Aquila – Rieti – Terni richiederà all’incirca 10 anni. È fondamentale portare la questione in consiglio regionale e sensibilizzare così anche le altre assise regionali interessate da questo progetto.
Lo rende noto Roberto Santangelo Vicepresidente Vicario del Consiglio Regionale dell’Abruzzo
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