Mistero e storia a Colli di Monte Bove; secondo il Desi negli anni venti vi nacque il solidalizio Evola
Sta suscitando una forte attenzione sui social media fb: il portale colli di Monte Bove ed alcune notizie che sono state riportate sul sito del Desi, il Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni. In particolare vi si evidenzia la storia della “Durlindana” una spada che sarebbe stata ritrovata a Colli nel 1300, di cui sarebbe custode il Dipartimento stesso. La storia che viene narrata rievoca la nascita a Colli di un sodalizio che riportiamo integralmente: “Il gruppo di Ur è stato un sodalizio magico attivo in Italia alla fine degli anni venti. Pochi sanno che questo gruppo nacque nel paese Abruzzese colli di Montebove in una casa cotruita nell ottocento.
Fondato da Arturo Reghini, Julius Evolae Giulio Parise, tutti e tre Co-Direttori della rivista. Julius Evola era il Direttore amministrativo. Evola alla fine della seconda annata di UR,n. 10, esautorò gli altri due Direttori e compì una specie di golpe interno. Questo portò alla scissione definitiva ed Evola fondò allora la sua rivista, Krur, che non è da intendersi come continuazione del Gruppo di UR. Il gruppo si dichiarava indipendente da qualsiasi scuola o movimento esoterico del tempo (occultismo, massoneria, spiritismo, ecc.) in quanto laTradizione esiste di per sé e non è legata ad alcuna scuola. Di fatto però le principali componenti esoteriche rappresentate nel gruppo furono quella antroposofica, quella kremmerziana e quella massonico-pitagorica, oltre ad alcuni cattolici. Secondo Evola gli obiettivi del gruppo furono essenzialmente due:
suscitare una superiore forza metafisica che potesse aiutare i singoli membri a operare magicamente;utilizzare questa forza superiore per poter esercitare un’influenza magica sulle forze politiche del tempo.
All’interno del gruppo vi furono dei tentativi di rivitalizzare la componente esoterica-iniziatica del paganesimo tradizionale romano, da parte di Arturo Reghini, di alcuni antroposofi (come Giovanni Colonna di Cesarò), di Evola stesso, e del personaggio noto con lo pseudonimo di Ekatlos. La relazione dello stesso Ekatlos, pubblicata nel1929 sulla rivista Krur (articolo La scena e le quinte), su un tentativo da parte di alcuni componenti del gruppo di esercitare una pressione sul fascismo per imprimerne una svolta in senso pagano, rientra nel secondo degli obiettivi del gruppo così come li ha delineati Evola. Vennero costituite diramazioni del gruppo in altre città (come si evince dagli articoli Glosse varie: costituzione di una catena magica, in Ur 1927 eIstruzioni di catena, in Ur 1928), denominate “catene”, delle quali se ne conosce l’esistenza solo per la città diGenova (dall’articolo Esperienze di catena, in Krur 1929). Sono ignoti i componenti della catena di Genova ma si sa che era costituita da cinque persone e che il suo direttore era un ex kremmerziano. Dopo la seconda guerra mondiale un sodalizio in Italia avrebbe ripreso il messaggio del Gruppo di Ur: il Gruppo dei Dioscuri. Julius Evola fu il denominatore comune dei due Gruppi, in quanto assistette al percorso della nuova esperienza esoterica, che fu voluta da alcuni giovani a lui molto vicini, che frequentarono casa sua negli anni cinquanta e sessanta e che a lui si ispirarono. È certo che Evola fosse costantemente informato dell’iniziativa, e che ebbe visione dei quattro fascicoli di ispirazione tradizionale (I Fascicoli dei Dioscuri, pubblicati all’interno delMovimento Politico Ordine Nuovo) prima che essi fossero diffusi tra il 1969 ed il 1973. Il Gruppo dei Dioscuri operò a Roma, Napoli, Messina e Milano, e diversamente dall’esperienza del Gruppo di Ur, che si ispirò a varie Tradizioni ed esperienze, ebbe al centro del proprio intento operativo la Tradizione romana prisca. La notizia relativa ad un suo scioglimento, diffusa in particolare attraverso gli scritti di Renato Del Ponte, appare falsa e priva di qualsiasi fondamento, in quanto il Gruppo dei Dioscuri risulta per certo essere stato ininterrottamente attivo fin dal 1969, ed è tuttora costituito dai discepoli dei fondatori, così come è noto a Sandro Consolato, Direttore de “La Cittadella”, rivista del Movimento Tradizionale Romano, che ne riferisce la notizia nei suoi scritti”
fonte: desiagency.eu