Monterotondo, apre una casa rifugio per le donne vittime di violenza
Offre ospitalità e alloggio sicuro a donne sole o con figli/e minori che necessitano di protezione. Presentazione in diretta Facebook venerdì 26 Marzo
Monterotondo – Si rafforza la rete territoriale dei servizi antiviolenza di genere. Venerdì 26 marzo sarà infatti presentata l’imminente apertura della Casa rifugio per le donne vittime di violenza, struttura – ad indirizzo naturalmente segreto – che offrirà ospitalità e alloggio sicuro a donne sole o con figli/e minori che necessitano di protezione.
L’annuncio arriva non a caso alla vigilia dell’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, al termine di un percorso avviato nel luglio dello scorso anno con la lettera d’intenti del sindaco Varone inviata all’assessorato alle Pari Opportunità della Regione Lazio, che ha programmato le risorse necessarie sulla base dei finanziamenti assegnati dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nuova struttura sarà gestita dalla coop sociale “BeFree”, che vanta un’eccezionale esperienza nell’accoglienza e nel sostegno a vittime di soprusi, abusi, maltrattamenti, traffico di esseri umani, violazioni dei diritti umani e dalla “Casa delle Case”, realtà operante da anni sul territorio con la gestione della casa-famiglia, di case di semi autonomia e dello sportello antiviolenza, all’insegna quindi di una sinergia particolarmente funzionale ai servizi offerti dalla Casa rifugio.
La presentazione avverrà nel corso di una diretta Facebook sulla pagina istituzionale del Comune di Monterotondo a partire dalle ore 17.00, a cui parteciperanno tra gli altri, oltre all’assessora regionale alle Pari Opportunità Giovanna Pugliese, all’assessore regionale Mauro Alessandri e al sindaco Riccardo Varone, la psicologa della struttura Daniela Trequattrini e la responsabile Lucia Beretta, che dichiarano: «La casa rifugio costituisce una possibilità per le donne che hanno trovato il coraggio di allontanarsi dalla situazione di violenza che stavano vivendo, di avere un luogo sicuro e protetto nel quale rifugiarsi, insieme ai loro figli, se ne hanno. Le case rifugio sono il luogo nel quale avere la possibilità di riflettere, di riconoscere le trappole affettive che le stavano annientando, le paure che hanno dovuto provare, le umiliazioni subite, il dolore psichico e fisico vissuto per ritrovare poi se stesse, sentirsi persona viva e autonoma e ricostruirsi attraverso libere scelte in una nuova vita».
«Sono molto soddisfatta di questo risultato – afferma la presidente della Commissione consiliare Servizi sociali Alessandra Clementini – grazie alla casa rifugio si potrà garantire alle donne, ai loro figli e alle loro figlie, ospitalità e protezione in un ambiente sicuro, accogliente soprattutto utile per iniziare una vita relazionale, sociale e lavorativa autonoma e soddisfacente Con l’apertura della casa rifugio Monterotondo conferma il suo impegno nella lotta alla violenza di genere, alle discriminazioni e agli stereotipi, sostanziato da idee e da ulteriori progetti coi quali continueremo a coinvolgere attivamente le realtà esperte e sensibili di cui è ricco il territorio».
«Sono davvero orgoglioso di poter annunciare, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne, l’imminente apertura della casa rifugio per vittime di violenza maschile – dichiara il sindaco Riccardo Varone – una struttura con la quale, insieme allo sportello antiviolenza e in sinergia con tutte le realtà della rete territoriale, potremo dare risposte concrete a situazioni spesso drammatiche, comunque inaccettabili, ma che purtroppo rappresentano soltanto manifestazioni particolarmente gravi di una piaga complessa. Per questo il Comune di Monterotondo è, in tutte le sue componenti, fortemente impegnato a contrastare modelli culturali e comportamentali che inducono al controllo, alla possessività e alla sottomissione, ad intervenire educando a relazioni basate sulla parità, sul rispetto, sulla responsabilità, sulla condivisione, sull’accettazione dell’autonomia di scelta, sul rifiuto di metodi umilianti e violenti, affinché si affermi una cultura della parità che rifiuti gli stereotipi di genere e atteggiamenti misogini e sessisti.
Un ringraziamento all’assessora Giovanna Pugliese e alla Giunta regionale per l’indispensabile supporto offerto alla realizzabilità del progetto, alla presidente della Commissione Servizi sociali Alessandra Clementini, che ha seguito in prima persona l’iter del progetto, dalla manifestazione d’intenti all’individuazione e all’allestimento dell’immobile che ospiterà la casa rifugio, alla responsabile del Servizio Organi Istituzionali e Pari Opportunità che ne ha gestito tutte le fasi amministrative e ai componenti della commissione che ha individuato i partner».