Roma – “L’approvazione della proposta di legge per l’ampliamento del Parco regionale dei Monti Simbruini è un risultato importante non solo per la tutela ambientale dei nostri territori ma anche per l’accrescimento del Capitale Naturale di tutto il Lazio e delle nuove opportunità, in termini di sviluppo sostenibile, ad esso legate a beneficio delle comunità locali, che chiedono di essere coinvolte sempre di più nella gestione ecosostenibile dei loro tesori naturalistici”. Così l’assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio, Roberta Lombardi, a margine dell’approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge per l’ampliamento del Parco dei Monti Simbruini.
“Questo provvedimento va ad accrescere quello che con 30mila ettari di area naturale protetta è già il più grande parco naturale del Lazio. In questo modo compiamo un passo in avanti verso il raggiungimento degli obiettivi della Strategia regionale dello Sviluppo sostenibile, che, mutuando quelli dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, s’impegna ad aumentare la superficie complessiva di aree naturali protette dall’attuale 14,5%, corrispondente a 249mila ettari, al 30 % della superficie totale regionale. – spiega Lombardi – È inoltre un ottimo segnale il fatto che questa proposta di legge sia partita dal Consiglio regionale, che di fatto viene così corresponsabilizzato assieme alla Giunta nel perseguimento di questi obiettivi internazionali. Così come è lodevole, e per questo li ringrazio, che a promuoverla siano stati in primis gli enti locali interessati dall’ampliamento del parco, i Comuni di Arsoli e Cervara di Roma, che hanno potuto fornire i loro contributi grazie al lavoro di ascolto della Commissione Agricoltura e Ambiente dimostrando che le comunità locali, se adeguatamente coinvolte, vogliono sentirsi sempre più protagoniste e godere al meglio delle potenzialità che un’area protetta porta al loro territorio. Oggi abbiamo segnato un punto in più a favore dell’ambiente e della buona politica”, conclude Lombardi.