L’Aquila – La tragedia dei due alpinisti di Sant’Arcangelo di Romagna morti assiderati sul GranSasso sta suscitando anche riflessioni e note, prese di posizione di approfondimento. E’ il caso del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio che in una nota social invita alla riflessione proprio sulla gratuità delle responsabilità troppo spesso affibiate senza cognizione di causa.
“Con tutto il rispetto per la morte dei due Alpinisti – afferma Giovagnorio su Facebook – e per il dolore dei familiari, l’intenzione, da parte del fratello di una delle Vittime, di fare un esposto alla procura di Teramo perché ‘qualcuno’ avrebbe dovuto impedire loro di avventurarsi sul Gran Sasso, rientra purtroppo nell’ormai consueta, maledetta, parossistica, schizofrenica moda, tutta italiana, di trovare un capro espiatorio per ogni situazione e di addebitare responsabilità ad altri e spero sia dettata dalla disperazione e dal grande dispiacere del momento.
I bollettini meteo parlavano molto chiaramente delle avverse condizioni che si sarebbero verificate domenica 22 dicembre in gran parte dell’Abruzzo. Alpinisti esperti e prudenti consultano e rispettano le indicazioni delle previsioni.
Sta a vedere che, essendo il sindaco responsabile della sicurezza e della viabilità sul proprio territorio comunale, ora la “colpa” ricadrà su di lui che non ha provveduto a chiudere i sentieri di accesso alla montagna con paratie stagne e non si è frapposto fisicamente, gambe e braccia allargate, all’inizio della scalata dei due poveri alpinisti.”