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Nel 2022 i registrati oltre 16.000 eventi sismici in Italia

Si conferma il trend degli ultimi anni sul numero dei terremoti localizzati dalle Sale di Sorveglianza operative h24 dell’INGV nel 2022.

Roma – Sono 16.302 i terremoti registrati nel 2022 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale: una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti

I terremoti più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste, analogamente a quanto accaduto anche nel 2021.

Eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Algeria, in Bosnia, nel Golfo di Policastro nel Tirreno, e nel Mare Adriatico. Proprio al largo della Costa Marchigiana Pesarese è avvenuta la più importante sequenza sismica del 2022, iniziata la mattina del 9 novembre con due terremoti di magnitudo 5.5 e 5.2 avvenuti a circa un minuto di distanza tra loro, risentiti in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale.

Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2022 è di poco superiore a quello del 2021 e si mantiene stabile intorno ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016. Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi è comunque importante anche nel 2022, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità registrata in Italia.

Qualche numero e curiosità sui terremoti del 2022 in Italia e nelle aree limitrofe

I numeri del 2022

  • 16302 terremoti registrati e localizzati.
  • 2207 terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0.
  • 258 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9
  • 27 terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, 11 dei quali localizzati nei Paesi limitrofi all’Italia (Bosnia-Herzegovina, Albania, Grecia, Malta, Germania), alcuni nei mari circostanti la penisola (Adriatico, Tirreno) e soltanto 4 in terraferma italiana: uno con epicentro in provincia di Agrigento (Mw 4.1), uno in provincia di Catanzaro (Mw 4.3), uno in provincia di Reggio Emilia (Mw 4.3) e uno in provincia di Genova (Mw 4.0).
  • eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0, tre dei quali avvenuti al di fuori del territorio italiano (Algeria e Bosnia), uno molto profondo nel Golfo di Policastro, e i due eventi principali della sequenza sismica Mar Adriatico al largo della Costa Marchigiana Pesarese. Il primo di magnitudo Mw 5.5, avvenuto alle 7:07 del 9 novembre, è stato l’evento più forte registrato in Italia nel 2022.

I luoghi del 2022

  • In Calabria il terremoto più forte in terraferma: un evento di magnitudo 4.3 è stato registrato sulla costa ionica in provincia di Catanzaro il 13 ottobre 2022 alle 00:44 (ora italiana).
  • La Sicilia, invece, è la regione che ha fatto registrare più terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0. Nell’isola si sono avuti 184 eventi con questa magnitudo.
  • Se si contano anche terremoti molto piccoli di 2.0, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica – più fitta in alcune zone d’Italia – e “vincerebbero” Marche e Umbria.
  • La regione con meno terremoti: la Sardegna, come sempre.

Le sequenze sismiche in Italia nel 2022

Come negli anni precedenti, anche nel 2022 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali già attive negli anni precedenti come la sequenza in Italia centrale iniziata nell’agosto 2016.

Le sequenze sismiche del 2022 sono state generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati, ad eccezione della sequenza in Mar Adriatico, al largo della Costa Marchigiana Pesarese, che ha prodotto eventi anche di magnitudo superiore a 5. La sequenza è iniziata la mattina del 9 novembre con due terremoti di magnitudo 5.5 e 5.2 avvenuti a circa un minuto di distanza tra loro. I due eventi sono stati risentiti in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale, in particolare lungo la costa Adriatica, dal Friuli alla Puglia, provocando anche lievi danni in alcuni comuni tra le province di Pesaro e Ancona. In totale, in poco meno di due mesi dal 9 novembre alla fine del 2022, nell’area della sequenza sono stati localizzati circa 740 terremoti, 3 di questi di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.2.

La mappa interattiva dei terremoti del 2022 

La sismicità del 2022 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva (dashboard), disponibile nella galleria di story maps di INGVterremoti. In questa applicazione sono rappresentati i 16302 terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali e la pagina informativa di evento dal portale terremoti.ingv.it.

Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente sulla mappa, il numero di terremoti totali localizzati nel 2022, la magnitudo massima, la lista con i terremoti di magnitudo maggiore, le classi di magnitudo ed infine il grafico della distribuzione del numero di eventi nei 12 mesi dell’anno.

“La rappresentazione grafica degli eventi sismici verificatisi in Italia è uno strumento fondamentale che l’INGV mette a disposizione dei cittadini e della comunità scientifica per incrementare la presa di coscienza della fragilità dei nostri territori lungo tutta la penisola, oltre che a dare uno strumento di ricerca agli studiosi di tutto il mondo. La sorveglianza sismica effettuata dall’INGV non si ferma mai, neanche un secondo. La consapevolezza della natura del nostro territorio, della sua sismicità e della sua conformazione geologica è un’attività informativa che l’Istituto persegue costantemente con continue azioni di divulgazione della ricerca e del monitoraggio come la Giornata della Alfabetizzazione Sismica promossa dall’INGV nel mese di gennaio di ogni anno: la Terra è un pianeta vivo, l’Italia continuerà sempre ad avere terremoti, uno ogni 4-5 anni di magnitudo potenzialmente distruttiva, e dobbiamo investire nella loro maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro”, conclude Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV.

 

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