Nel Lazio i morti no-Covid aumentati del 6% per diagnosi perse
Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi: "È sicuramente una conseguenza di tutte le diagnosi perse"
ROMA – “Nel Lazio, facendo un raffronto con gli stessi mesi del 2019, abbiamo avuto da dicembre 2020 a oggi un incremento del 6% per quanto riguarda i morti no-Covid”. Lo fa sapere il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire.
“Questa è sicuramente una conseguenza di tutte le diagnosi perse– spiega Magi- considerando anche che nei primi mesi del 2020, quando eravamo in lockdown, c’è stata una importante riduzione della mortalità legata a traumi stradali o incidenti sul lavoro nella fascia d’età inferiore ai 45 anni. Ma, nonostante questo, c’è stato appunto un incremento di decessi legati a tutte le altre tipologie di morti escluso il Covid”.
Dunque in Italia, facendo “una media dei morti tra il 2015 e il 2019, abbiamo avuto 24.635 morti in più no-Covid. La media tra il 2015 e il 2019 era infatti di 645.620 morti, mentre solo nel 2020 abbiamo avuto 746.146 morti, quindi un 15,57% in più”.
Ma esiste una ‘classifica’ delle visite e diagnosi perse nel Lazio a causa della pandemia? “Calcolando la differenza tra il 2019 e il 2020- risponde Magi alla Dire- abbiamo 194.975 visite oculistiche non fatte, 147.569 visite dermatologiche, 146.649 visite cardiologiche, 117.443 visite ortopediche, 65.891 mammografie non eseguite, 59.211 visite neurologiche, 52.749 tac non eseguite, 24.734 visite gastroenterologiche e 16.412 visite oncologiche”. (Carlotta di Santo www.dire.it)