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Nella Sabina Romana e’ gara solidale per salvare l’uliveto dell’Azienda Agricola Altobelli

L'azienda aveva subito un importante incendio in agosto

Il giorno di Ferragosto di quest’anno, il bellissimo uliveto della Grotta del Rotolo dell’Azienda Agricola Altobelli, situata a Monte Libretti nella Sabina Romana, in provincia di Roma, è stato devastato da un grande incendio, nel quale 3 dei 6 ettari di terra coltivati sono andati in fumo in poche ore, bruciando irrimediabilmente 860 piante cariche di olive, tra le quali diverse varietà antiche di almeno 300 anni.

La campagna di raccolta fondi lanciata su Produzioni dal Basso – prima piattaforma di crowdfunding e social innovation – servirà per far tornare a splendere l’uliveto della Grotta, per lavorare, bonificare e ripristinare i 3 ettari di terreno devastati dal fuoco, e riportare alla vita le 860 piante di olivo. Il lavoro di bonifica e ripristino del terreno, insieme al tentativo di riportare in vita le piante devastate, richiederà un impegno enorme. Tuttavia, con il sostegno della collettività, l’uliveto potrà tornare a splendere e forse, grazie a questo sforzo collettivo, potrà rinascere anche più forte di prima.

È interessante vedere come l’Azienda Altobelli abbia combinato negli anni tradizione e innovazione, sperimentando la coltivazione di diverse varietà di ulivi provenienti da tutta Italia. La varietà di piante come il Leccino, il Frantoio, la Carboncella, e altre, dimostra una profonda conoscenza e passione per la cultura olivicola. L’inclusione di queste varietà crea un uliveto non solo ricco dal punto di vista produttivo, ma anche una testimonianza di biodiversità che rende omaggio alla ricchezza del patrimonio agricolo italiano.

Il progetto di rigenerazione dell’uliveto attraverso la piattaforma Produzioni dal Basso offre diverse modalità di sostegno che rendono la partecipazione accessibile a tutti e piena di significato. Le opzioni per contribuire, come donare un contributo libero, piantare nuove piante o addirittura adottare un olivo antico, permettono a chiunque di sentirsi parte di questa missione di rinascita. L’adozione di un olivo antico è particolarmente simbolica, poiché permette di preservare una parte della storia agricola e culturale della Sabina Romana. Allo stesso tempo, l’acquisto dei prodotti dell’ultima annata non solo supporta economicamente l’azienda, ma consente anche di gustare un pezzo di quella terra, valorizzando il lavoro svolto prima del disastro. Questo tipo di approccio, che combina solidarietà, sostenibilità e partecipazione attiva, rappresenta un modello positivo di come le comunità e i sostenitori possano unirsi per proteggere il patrimonio naturale e agricolo.