Nespolo – Le prime notizie di Nespolo si hanno nel 1024 quando l’abate di Farfa, Ugo I, locò a terza generazione a Crescenzio, figlio di Rattone, i beni posseduti dal monastero nel luogo detto «Acqua di Nespolo» , ovvero due appezzamenti dell’estensione di quasi un ettaro per venti soldi e per un censo annuo di due denari. Gli interessi di Farfa nella zonna gravitarono intorno alla chiesa di S. Sebastiano a Nespolo, della quale mantene il possesso almeno fino al 1252. Difficile individuare il momento nel quale l’insediameto sparso fu accentrato in un “castrum” fortificato; è probabile che anche in questo caso i signori di Collalto siano stati i riorganizzatori del popolamento della zona al momento della piena affermazione della loro egemonia nell’area, avvenuta tra XII e XIII secolo. Ogni riferimento storico a Nespolo è comunque indissociabile dalla storia della baronia di Collalto, di fondazione imperiale, istituita nel sec. XIII. La baronia appartenne ai Marsi fino ai primi del XVI secolo, quando fu ceduta ai Savelli: il testamento di Antimo Savelli del 1513 menziona come formanti la baronia di Collalto i castelli di Collegiove, Paganico, Ricetto, Nespolo, S. Lorenzo. Il passaggio dai Marsi ai Savelli comportò anche per tutta la baronia l’abbandono dell’area di influenza politico-amministrativa del Regno di Napoli, a favore di quella pontificia. A partire dal 1698 ne divenne signore Urbano Barberini ed alla sua famiglia appartenne fino ad epoca francese. Con l’istituzione della Prima Repubblica Romana la baronia venne smembrata in tre distinti comuni con amministrazione autonoma: Collalto, Nespolo e Collegiove; Nespolo fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Castelvecchio, per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone Canemorto (Orvinio) con gli appodiati Ricetto e S. Lorenzo.
Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Nespolo tornò alla ricostituita baronia di Collalto, rientrando nella provincia di Sabina, delegazione di Rieti, governo distrettuale di Rieti. Nel dicembre 1817, in seguito alla rinuncia del principe Francesco Barberini ai diritti feudali divenne comunità appodiata a Collalto; nel riparto territoriale del 1831 risulta comune autonomo dipendente dal governo di Canemorto, ma successivamente dovette essere nuovamente appodiato a Collalto. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nel 1860, Nespolo ottenne definitivamente la propria autonomia, fu compreso nella provincia di Perugia, dal 1923 passò alla provincia di Roma sino al 1927, anno in cui fu annesso alla neo-istituita provincia di Rieti.
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