Roma – Lo scorso mese di gennaio aveva deciso di interrompere una travagliata relazione sentimentale con il suo fidanzato – un romano di 43 anni con precedenti – e da quel momento è stata fatta bersaglio di ripetuti comportamenti persecutori, ricatti e minacce anche con ausilio di armi.
La brutta vicenda ha visto quale incolpevole protagonista una romana di 36 anni che, sfinita dalle continue vessazioni poste in essere dal suo ex, ha chiesto aiuto ai Carabinieri della Stazione di Roma San Sebastiano.
La donna, in sede di denuncia, ha specificato che l’uomo, in alcune occasioni, le aveva anche mostrato delle armi per incuterle ancor più timore e convincerla a tornare insieme.
Gli accertamenti dei militari sono immediatamente scattati e nel corso di una perquisizione eseguita nell’abitazione del 43enne è stato rinvenuto un fornito e variegato arsenale: un fucile sovrapposto calibro 12 – illegalmente detenuto, poiché l’uomo non è in possesso di alcun titolo per la detenzione o il porto di armi – risultato di proprietà di una persona deceduta nel 1993, 2 fucili ad aria compressa, un coltello a scatto con lama di 10 cm, un manganello telescopico in ferro, due mazze in ferro e legno, due scatole di piombini metallici e pallini in plastica per armi ad aria compressa, 4 cartucce per fucile ad aria compressa.
Dalle prime verifiche è emerso che il fucile sovrapposto non era oggetto di furto e che all’atto del decesso del proprietario legittimo non era stato ulteriormente regolarizzato.
Il 43enne è stato, quindi, arrestato con le accuse di atti persecutori e detenzione illegale di arma comune da sparo.