Rocca Santo Stefano è tra i Comuni della Regione Lazio con la più alta percentuale di differenziazione, riconosciuta annualmente da Legambiente sulla base di dati oggettivi. È un dato importante, se si pensa che nel 2011 è stato ereditato un comune privo del servizio di raccolta differenziata porta a porta, che contravveniva, per tale mancanza, a disposizioni europee e nazionali. Lo rende noto il sindaco Sandro Runieri in relazione all’apertura della nuova isola ecologica:
“Nel tempo, le buone politiche messe in campo dall’Amministrazione hanno permesso di sforbiciare in modo consistente la tariffa all’utenza con tagli che hanno riguardato sia le utenze domestiche sia quelle non domestiche, con il risultato di ottenere una tariffa, quella vigente, tra le più basse della Regione Lazio.
In conformità all’art. 117 del T.U.E.L., e dalla normativa ambientale vigente, il costo del servizio integrato dei rifiuti urbani deve essere integralmente coperto dal gettito del tributo.
La tari applicata fino ad oggi non comprendeva la quota relativa allo smaltimento dei rifiuti ingombranti, servizio di cui eravamo privi se non saltuariamente con l’organizzazione di giornate dedicate.
Con l’apertura dell’isola ecologica il Comune si arricchisce di un nuovo servizio alla cittadinanza che, come tutti i servizi, ha un costo.
Davanti alla necessità di trovare copertura a questo costo le strade percorribili erano due:
1. ripartire la spesa preventivata per lo smaltimento degli ingombranti su tutte le utenze tari con un aumento indiscriminato di tutte le bollette tari;
2. far pagare la spesa di smaltimento effettivamente a chi usufruisce del servizio, ossia a chi conferisce.
L’Amministrazione ha riflettuto molto sulla questione, optando per la seconda soluzione, ritenendola più giusta. D’altronde, è ragionevole che a pagare lo smaltimento di un vecchio pneumatico, piuttosto che di un vecchio divano o di un vecchio materasso, sia chi conferisce l’ingombrante stesso e non la popolazione tutta.”