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Nuove partite Iva, Lamberto Mattei: “aumentano i controlli fiscali”

ROMA – 18 MAG 2023 –  Le Partite Iva sono interessate ad un rafforzamento di controlli disposti dal fisco.  Si procede ora attraverso specifiche analisi del rischio, a riscontrare il possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’attribuzione del numero di partita Iva, in linea con i criteri Ue, in relazione alla cooperazione amministrativa e alla lotta contro le frodi in materia di imposta sul valore aggiunto.
In caso di esito negativo dei controlli, l’ufficio è tenuto a emanare un provvedimento di cessazione della partita Iva e disporre la sua esclusione dalla banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie (Vat information exchange system). Il provvedimento del 12 giugno 2017 ha stabilito criteri e le modalità di cessazione della partita Iva e di esclusione dal Vies.

Il provvedimento adottato dal Fisco nella giornata di ieri, la cui adozione è scaturita del comma 150 dell’ultima legge di bilancio, in particolare stabilisce che gli elementi di rischio da appurare possono riguardare sia la presenza di criticità nel profilo economico e fiscale del soggetto richiedente sia la manifesta carenza dei requisiti di imprenditorialità e possono essere relativi alla tipologia e alle modalità di svolgimento dell’attività o anche alla posizione fiscale del contribuente. Tali elementi sintomatici di rischio, ricercati sulla base del confronto dei dati e delle informazioni disponibili nelle banche dati dell’Agenzia delle entrate, di quelli eventualmente acquisiti da altre banche dati pubbliche e private o attraverso segnalazioni provenienti da altri enti, se individuati, fanno scattare l’invito dell’ufficio a comparire di persona per fornire spiegazioni.

Ebbene, la mancata accettazione dell’invito comporta la cessazione della partita Iva e l’irrogazione di una sanzione pari a 3mila euro (articolo 1, comma 149, legge n. 197/2022). Lo stesso soggetto, può, però, successivamente richiedere l’attribuzione di un nuovo numero di partita Iva, previo rilascio di una polizza fideiussoria o fideiussione bancaria a favore dell’Amministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo, in ogni caso, non inferiore a 50mila euro.

“Pertanto – spiega il dottore commercialista Lamberto Mattei – per quanti sono in procinto di aprire una partita Iva è bene far precedere da un attento screening operativo rispetto all’attività da intraprendere, con una pianificazione simulata degli interventi contabili da adottare e mettersi quindi al riparo”.