Riofreddo – A distanza di quasi venti anni ancora prosegue la amara vicenda del sequestro Soffiantini. E’ stato deciso il rinvio a giudizio per due agenti dei Nocs, S. M. e C.S., che la sera del 17 ottobre del 1997 a Riofreddo, parteciparono a un’azione contro un gruppo di banditi ricercati per aver sequestrato l’imprenditore Giuseppe Soffiantini. Nello scontro rimase ucciso l’ispettore sempre dei Nocs, Samuele Donatoni. Inizialmente la morte fu attribuita a un colpo di kalashnikov sparato dai banditi, ma successive indagini stabilirono che Donatoni, come poi concluse una perizia, era stato ucciso dal “fuoco amico” cioè da qualcuno dei suoi colleghi. A disporre il giudizio per calunnia è stato il gup Simonetta D’Alessandro su richiesta dei pm Elisabetta Cennicola e Erminio Amelio. Dalle loro indagini successive alla condanna dei responsabili del sequestro emerse che la responsabilità della morte di Donatoni non era attribuibile ai banditi bensì a qualcuno del gruppo di agenti che con lui affrontò i banditi. Dall’indagine è emerso che M. avrebbe involontariamente ucciso il suo collega e che con l’altro collega avrebbero accusato, pur sapendoli innocenti i rapitori protagonisti del conflitto a fuoco. Calunnia è il reato contestato a entrambi gli imputati, nei confronti del solo Sorrentino è ipotizzata anche la falsa testimonianza. Oggi, a conclusione dell’inchiesta, il gup ha disposto il rinvio a giudizio che si svolgerà il 19 ottobre prossimo.